Photoshop offre tantissimi strumenti per chi desidera modificare le immagini, anche e soprattutto se ciò che si intende fare è correggerne i difetti. Spesso, sia che si tratti di acquisizioni via scanner o che invece l’origine sia una digicamera, le fotografie, anche le più belle, possono comunque essere migliorate con l’ausilio di opportuni strumenti software. Nel numero scorso erano state illustrate due tecniche particolarmente adatte per rimuovere imperfezioni, specie quelle generate da polvere e impurità. Utilizzando un altro strumento di Photoshop, il TIMBRO CLONE, è possibile velocizzare alcune fasi della ricostruzione di un’immagine. Per eliminare qualsiasi imperfezione, infatti, è necessario procedere alla sostituzione dei pixel per così dire difettosi, con altri più adeguati.
L’operazione è tutt’altro che impossibile ma non è comunque semplice, anche perché prevede il ricorso a una serie di strumenti. In certi casi e con le dovute attenzioni il procedimento di sostituzione dei pixel può essere accelerato ricorrendo allo strumento TIMBRO CLONE. Questo infatti permette, una volta selezionata un’area per così dire sorgente (tasto ALT+pulsante sinistro del mouse), di riprodurla utilizzando i normali pennelli di Photoshop. Per questa sua caratteristica, inoltre, lo strumento si presta a due diversi tipi di utilizzo. Il primo permette di fatto di sostituire l’accoppiata CONTAGOCCE e AEROGRAFO per la sostituzione dei pixel, rendendo più semplice le operazioni di fotoritocco a livello del singolo pixel. Il secondo tipo di utilizzo, invece, sfrutta un’altra caratteristica dello strumento TIMBRO COLORE.
Una volta selezionata l’area sorgente e dopo aver fatto clic almeno una volta per applicarne il contenuto in corrispondenza di un’altra parte dell’immagine, si crea anche una sorta di relazione tra la posizione dell’area sorgente e quella del cursore. Un esempio aiuterà a capire meglio. In pratica, se l’area di destinazione è il pixel alla sinistra di quello sorgente, lo strumento continuerà a clonare secondo questa relazione ogni pixel, indipendentemente dalla posizione del cursore sull’immagine. Ciò consente, per esempio, nel caso della correzione di linee rette, di velocizzare molto le operazioni di editing. FARE I PDF SENZA ACROBAT Pochi lo sanno ma Photoshop include anche una speciale funzione che consente di convertire qualsiasi immagine o elaborato in un comune file in formato PDF. Si tratta di una funzione molto utile, sebbene non si debba fare confusione, pensando che il programma offra gli stessi sofisticati strumenti che invece sono messi a disposizione dal vero Acrobat. Nonostante diverse limitazioni, con Photoshop si possono trasformare in sicuri e poco ingombranti file PDF sia le immagini, per esempio quelle che si intende pubblicare on-line, sia realizzare versioni “elettroniche” di documenti acquisiti tramite uno scanner. La finestra di salvataggio offre la possibilità di scegliere il tipo di codifica delle immagini tra ZIP e JPG e, in quest’ultimo caso, si può regolare manualmente il livello di compressione.
RIGHELLO PERSONALE Misurare la distanza tra due punti di una stessa fotografia o la lunghezza di una determinata area può essere un’operazione complicata, se non impossibile, nonostante i righelli dei margini, la griglia e la possibilità di suddividere virtualmente ’immagine in diverse sezioni. Per questo Photoshop offre anche uno strumento apposito, denominato MISURA. Capace di effettuare una misurazione punto a punto, questo tool offre una sola opzione,che si attiva premendo il tasto SHIFT prima di fare clic, e che in pratica consente di tracciare misurazioni in linea retta che hanno un’incidenza di 45 gradi (o relativi multipli) rispetto al punto iniziale.