La fotocamera reflex


La fotocamera reflex

La reflex è la macchina fotografica più completa e versatile, oggi come in passato. Suo punto di forza sono gli obiettivi intercambiabili e gli accessori che la possono corredare, per ogni genere di ripresa. Grazie al pentaprisma, quanto vediamo nel mirino è esattamente quanto è ripreso dall’obiettivo. Non solo, anche il sistema di esposizione e quello di messa a fuoco e i relativi programmi, automatici o no, sono “influenzati” soltanto dall’immagine ripresa dall’obiettivo. Le loro indicazioni sono pertanto sempre molto precise. Il nome “reflex” o la sigla SLR (Single Lens Reflex) deriva dalla sua caratteristica principale della Fotocamera : lo specchio interno che “riflette” nel mirino quanto è ripreso dall’obiettivo. La sigla SLR è un’ulteriore precisazione, tradotta letteralmente suona: reflex mono obiettivo.

Esistono, infatti, fotocamere che hanno il sistema di visione reflex, ma non attraverso il medesimo obiettivo usato per la ripresa. Complemento naturale dello specchio reflex è l’obiettivo intercambiabile. Potete montare qualsiasi focale, dal grandangolare più spinto al teleobiettivo più lungo, sicuri di vedere nel mirino esattamente quanto state riprendendo. Anche gli accessori per le riprese più specializzate: dalla macrofotografia alla fotografia al microscopio, possono venire montati sulla reflex senza difficoltà. Lo specchio reflex è situato nel corpo dell’apparecchio, davanti all’otturatore

. Al momento dello scatto lo specchio si alza e lascia passare la luce che va a impressionare il sensore. Effettuata l’esposizione lo specchio si abbassa immediatamente. Obiettivo, specchio reflex e, ultimo componente fondamentale, mirino a pentaprisma. Per comprendere meglio le funzioni di questa parte fondamentale della reflex seguiamo il cammino percorso dalla luce che forma l’immagine. La luce proviene dal soggetto è raccolta dall’obiettivo e intercettata dallo specchio reflex. Questo la riflette in alto, verso lo schermo di messa a fuoco, in maniera, ovviamente, speculare, cioè con i lati invertiti.

Per questo è stato inventato il cosiddetto pentaprisma, un prisma a cinque facce, all’interno del quale l’immagine subisce una serie di riflessioni che ne raddrizzano i lati, prima di essere inviata all’oculare del mirino, dietro al quale sta il nostro occhio. Attorno a questi tre elementi principali, è stato costruito il cosiddetto “sistema reflex”, una serie di apparecchi, obiettivi e accessori tagliati su misura per le varie esigenze: da quelle più modeste del fotoamatore alle prime armi, a quelle sofisticate del professionista. Le immagini sono memorizzate nelle schede di memoria.

Consigli su quale fotocamera reflex comprare, cosa guardare e quali sono i modelli migliori 

La Migliore Fotocamera

 

Le più diffuse per le reflex sono le Compact Flash, seguono le SD.

Tutti i comandi di una fotocamera reflex

Luce AF I sistemi autofocus hanno difficoltà ad agire in condizioni di scarsa luminosità. Per questo i costruttori hanno previsto un faretto, posto sul davanti, che si attiva quando c’è poca luce. In gergo si chiama illuminatore ausiliario AF.

Mode e sovra/sottoesposizione Attraverso il tasto Mode, posto in alto e sul retro a seconda del modello, è possibile avere accesso ad alcune impostazioni. Come le modalità di esposizione, automatica, a priorità dei tempi, dei diaframmi e manuale.Tutte le reflex hanno inoltre un tastino che permette di variare l’esposizione.

L’obiettivo È la parte della macchina fotografica che “raccoglie” l’immagine. A seconda delle sue prestazioni si avranno fotografie diverse del medesimo soggetto. Caratteristica del sistema reflex è l’intercambiabilità degli obiettivi: sulla stessa macchina potete montare le focali più diverse.

 

descrizione dei comandi della fotocamera

 

L’otturatore È il dispositivo che consente alla luce di impressionare il sensore ed è azionato dal pulsante di scatto. La quantità di luce che entra è stabilita dal fotografo quando imposta il tempo di esposizione. Negli otturatori i tempi di esposizione sono controllati dai circuiti elettronici. Per comodità sulla ghiera o sul pulsane di comando dei tempi si trova riportata la tradizionale scala a intervalli fissi, 1/30, 1/60 di secondo e via dicendo.

Terminale a 10 PIN Molte fotocamere dispongono di una presa a 10 pin per consentire il comando a distanza. Attraverso questo terminale, per esempio, è possibile inserire cavetti per lo scatto in remoto (cosiddetti flessibili), o l’adattatore per collegare l’apparecchio a una unità GPS.

Bracketing Questa funzione permette di scattare più fotogrammi di uno stesso soggetto variando automaticamente l’esposizione. In questo modo, per esempio, si ottengono tre fotogrammi con coppie tempi/diaframmi diverse. I più sofisticati possono essere impostati per avere più immagini con bilanciamento del bianco o sensibilità differenti.

Comandi Le funzionalità e le impostazioni base della macchina sono accessibili attraverso i tasti posti ai lati dello schermo LCD. Il tasto menu consente di entrare nel sistema di gestione principale dove è possibile non solo variare i parametri di ripresa (i principali sono modificabili anche da tasti esterni per velocizzare le operazioni), ma anche impostare risoluzione e qualità dell’immagine, personalizzazioni d’uso nel modo AF e di esposizione, inserimento data e ora e altro ancora.

nikon d70 caratteristiche

 

Mirino e oculare Attraverso il mirino si ha la visione di ciò che esattamente si sta fotografando, alcuni sono di tipo elettronico, altri ottici. Questi ultimi sono da preferire in quanto a qualità di visione. Una rotellina a fianco del mirino, in genere consente di adattare la visione all’eventuale difetto dei nostri occhi.

Modalità AF Chi usa una reflex richiede spesso funzionalità avanzate e praticità d’uso.Per questo i produttori abbondano con pulsanti in grado di favorire l’accesso alle modalità più importanti. È il caso del selettore per la scelta del tipo di lettura AF che si intende selezionare, o il pulsante per bloccare la messa a fuoco o l’esposizione.

Lo schermo principale Le reflex, come le compatte, sono dotate di schermi a cristalli liquidi per visionare le immagini dopo averle archiviate.È possibile ingrandire la foto e controllare esposizione e fuoco delle singole aree. Il display in genere è da 2.5/3 pollici. Solo alcuni modelli consentono di usare il monitor anche per inquadrare.

Flash integrato Ormai tutte le reflex si avvalgono di un piccolo flash incorporato, non molto potente, ma ideale come luce di riempimento in particolari situazioni come il ritratto in controluce.

fotocamera reflex nikon D70

 

Schermo di servizio La visione dall’alto mette in evidenza il display che riporta le funzionalità e le impostazioni in uso. Alcune reflex di fascia bassa non ce l’hanno.

Ghiera comandi Per agevolare e velocizzare la scelta delle impostazioni, molte reflex hanno tasti che pemettono l’accesso diretto alla qualità dell’immagine, al bilanciamento del bianco, alla sensibilità ISO. In alcuni casi in questa posizione c’è una ghiera che permette l’impostazione dei programmi. I principali sono Program, “Priorità dei tempi”, “Priorità dei diaframmi” e Manuale. Come sulle compatte, oggi sulle reflex sono presenti anche i programmi dedicati a situazioni specifiche. Più sono i programmi, più la macchina si adatta a situazioni particolari. Per esempio, il modo di esposizione a priorità dei tempi è quello che più si adatta alle riprese sportive e in genere a quelle in cui il soggetto si muove e noi dobbiamo bloccarlo con un tempo breve. Il programma “sport” o “foto in movimento” ragiona nello stesso modo e, a seconda delle macchine, può offrire qualcosa di più, come per esempio tenere conto anche della focale in uso.

  1. Canon Powershot SX120IS

Cosa accade all’interno di una reflex quando scattiamo. Al momento dello scatto lo specchio si alza e lascia passare la luce che va a impressionare il sensore. Effettuata l’esposizione lo specchio si abbassa immediatamente. La luce che forma l’immagine e proveniente dal soggetto viene raccolta dall’obiettivo e intercettata dallo specchio reflex. Questo la riflette in alto, verso lo schermo di messa a fuoco, in maniera speculare, cioè con i lati invertiti.  All’interno del pentaprisma l’immagine subisce una serie di riflessioni che la raddrizzano prima di essere inviata all’oculare del mirino.