Tzar era un gioco di strategia in tempo reale di discreta qualità che immergeva il giocatore in un contesto medioevale impreziosito dalla presenza di numerose creature tipiche della narrativa fantasy.
Uscito sul mercato circa un paio d’anni fa, e presto dimenticato sotto il peso di titoli ben più altisonanti, viene oggi riproposto a prezzo ridotto e forte di alcuni miglioramenti, un’intera nuova campagna dedicata a Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda e due missioni basate sulle imprese di Gengis Khan. Nonostante il basso costo e la distribuzione nelle edicole, oltre che nei negozi specializzati, la realizzazione è ricca come dimostrano la lussuosa confezione, il nutrito materiale aggiuntivo e il supporto per la comunità on-line sotto forma di missioni inedite reperibili sul sito ufficiale. In termini di gioco vero e proprio, il titolo di FX Interactive offre tre popoli fra cui scegliere, ognuno dotato del proprio “albero evolutivo” tramite il quale sviluppare nel corso delle partite nuove tecnologie con cui soggiogare il nemico.
Se la natura tematica delle due campagne limita la scelta a Estremo Oriente ed Europa, nelle missioni singole e in quelle per il multiplayer diventa disponibile anche il controllo del popolo arabo. La differenziazione fra le tre razze è buona e contribuisce ad aumentare la varietà e l’imprevedibilità del gioco, soprattutto quando vi troverete a confrontarvi con avversari umani. Fra le caratteristiche più interessanti del gioco, però, si nota soprattutto l’efficace commistione fra fantasia e realtà, che rende disponibili per il giocatore truppe composte da scheletri, orchi e mostri assortiti (differenti anche in base alla razza utilizzata).
Altrettanto intriganti risultano le condizioni ambientali variabili: durante le proprie battaglie si affronteranno spesso temporali o tormente di neve, con tutte le difficoltà del caso, e nel pianificare le tattiche si dovrà tenere conto dell’avvicendarsi del giorno e della notte. Le note dolenti riguardano la non eccessiva lunghezza dell’avventura e soprattutto il lato tecnico, evidentemente ancorato a una produzione vecchia di due anni. La longevità globale viene comunque aumentata dalla presenza di un editor con cui è possibile creare le proprie missioni: sarà quindi possibile rendere il gioco quasi infinito sbizzarrendosi con la propria fantasia, ma anche cercando in Internet gli scenari “partoriti” dagli appassionati. Per quanto riguarda la grafica bidimensionale e la colonna sonora, invece, c’è ben poco da fare, perché i due anni sulle spalle si sentono e si vedono tutti.
Bisogna comunque dire che il prezzo molto competitivo a cui viene proposto il gioco aiuta parecchio a non storcere troppo il naso di fronte agli evidenti difetti e può rendere Tzar – Excalibur e il Re Artù molto appetibile per gli appassionati.