Fotoritocco per immagini acquisite con lo scanner


 

Anche se vi siete ricordati di pulire con cura il piano dello scanner e di passare in controluce le diapositive una a una per verificare l’eventuale presenza di polvere o di altre impurità sulla pellicola, quasi sempre le immagini appena acquisite con lo scanner devono essere corrette manualmente. In quest’ultima ipotesi, infatti, la necessità di lavorare a risoluzioni

particolarmente elevatesi traduce con una aumento della “visibilità” delle imperfezioni. La prima cosa da fare, come sempre, è creare una copia del file originale, così da mettersi al riparo da brutte sorprese qualora il risultato ottenuto non fosse consono alle aspettative. Dopodiché, occorre individuare con precisione tutte le imperfezioni da rimuovere, c o m i n c i a n d o ovviamente da quelle più evidenti.

Le tecniche da utilizzare sono fondamentalmente due: una che prevede l’intervento sui singoli pixel attraverso l’uso combinato degli strumenti ZOOM, CAMPIONATORE COLORE e AEROGRAFO e una che invece prevede il ricorso agli strumenti di selezione (LAZO POLIGONALE) e alla funzione SFOCA. In linea generale il primo metodo va utilizzato per rimuovere i puntini lasciati dalla polvere e le macchie in generale.

Il secondo sistema, invece, si adatta meglio alla rimozione di peli, specie quando posizionati in corrispondenza del contorno di un oggetto dell’immagine. In entrambi i casi, comunque, è sempre necessario lavorare al massimo livello di ingrandimento reso possibile dal programma, nel caso di Photoshop 1.600%. A determinare quale tecnica utilizzare, inoltre, è spesso anche la posizione dell’impurità da rimuovere. Dal momento che l’obiettivo ultimo di entrambe le tecniche è la ricostruzione o sostituzione dei pixel rovinati, fa decisamente una bella differenza se il puntino/ macchia si trova su un’area per così dire a “tinta unita” (ossia con un colore omogeneo) oppure se si trova in corrispondenza di una sfumatura o del contorno di un oggetto. Nella scansione di prova utilizzata come esempio per questo articolo, è stato dunque necessario fare ricorso a entrambi i sistemi. Ecco come.

A COLPO D’OCCHIO

A destra del volto ritratto nell’immagine di prova, in corrispondenza dell’area bianca si trovano alcuni granellini di polvere (visibili sotto forma di puntini scuri evidenziati dalla cornice blu) e una macchia causata da un pelo presente sulla pellicola al momento della scansione. Per rimuovere questo genere di imperfezioni la prima cosa da fare è ingrandirle al massimo una a una, così da potere intervenire a livello del singolo pixel. Utilizzando lo strumento CAMPIONATORE COLORE scegliete un campione del colore di sfondo adiacente alla zona da ricostruire. Poi, selezionate il comando AEROGRAFO e colorate i pixel più scuri dell’imperfezione, utilizzando un pennello di dimensione 3 se la macchia da rimuovere è piccola e di dimensione 1 se è più grande.

In questo caso, inoltre, dovrete riuscire a dosare l’azione dello strumento AEROGRAFO, sia in termini di intensità del colore, sia in termini di tonalità. In una immagine fotografica, infatti, nemmeno il bianco più splendente è in realtà composto da pixel dello stesso colore, bensì da decine di sfumature impercettibilmente diverse tra loro. Per questo motivo in situazioni analoghe non resta che utilizzare diversi campioni di colore (strumento CAMPIONATORE COLORE) così da ricreare una trama il più possibile vicina a quella dell’originale. La stessa tecnica va usata ovviamente per ricostruire piccole aree contenenti sfumature di tonalità differenti.

Inutile dire che i risultati migliori si ottengono con l’esperienza. La rimozione del pelo posizionato a cavallo tra l’area bianca e la cornice destra della fotografia di prova (si veda il riquadro rosso) offre invece la possibilità di applicare una seconda tecnica. Per la porzione posta sopra all’area della cornice, infatti, la soluzione migliore passa per la selezione di una sere di piccole strisce di pixel adiacenti all’area da correggere, che vanno copiate e incollate.

Si tratta di un sistema più rapido, ma che può risultare altrettanto preciso. A volte, per migliorarne la riuscita si può anche usare lo strumento SFOCA per nascondere meglio ogni traccia dell’intervento, prima di scegliere il comando UNICO LIVELLO (dal menu LIVELLO) per riportare tutte le modifiche su un unico livello.

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