L’impianto di messa a terra
Il collegamento alla terra dei sistemi elettrici può essere realizzato per diversi scopi
avere diversi scopi:
– funzionale: per consentire il funzionamento del sistema (esempio: antenna radio);
– per la dispersione nel terreno di cariche elettriche (cariche statiche, fulmini, etc.);
– per il drenaggio di correnti dei circuiti elettronici (terra elettronica);
– per la protezione dai contatti indiretti con le masse.
Per la sicurezza elettrica l’impianto di messa a terra deve realizzare un collegamento equipotenziale con la terra, in modo da annullare o ridurre le differenze di potenziale che possono sorgere tra le masse ed il terreno, in caso di guasto dell’isolamento principale degli impianti e delle apparecchiature elettriche.
L’impianto di messa a terra è costituito da:
– dispersore;
– collettore di terra;
– conduttori di terra;
– conduttori di protezione
– collegamenti equipotenziali.
Per la protezione dei componenti Computer, soprattutto se sono portatili è essenziale avere un impianto ben collaudato per non aver problemi che possano interferire con i componenti stessi.
Dispersore
Il dispersore è un elemento metallico, posto a diretto contatto con il terreno, in modo da permettere il passaggio della corrente dal sistema elettrico al terreno. Esso può essere costituito da conduttori appositamente interrati (dispersori intenzionali), in modo da costituire elementi lineari, anelli o maglie, o da elementi metallici delle stesse strutture di edifici (elementi naturali), come ad esempio: dai ferri del cemento armato, da strutture e tubi metallici interrati, etc.
I materiali impiegati per la realizzazione di dispersori intenzionali sono generalmente la corda di rame per impianti di terra, il tondino e la piattina d’acciaio zincati.
Le norme stabiliscono, nei vari casi le sezioni di adottare e le dimensioni minime del dispersore. Generalmente viene realizzato un anello, alla distanza di circa un metro intorno al perimetro della costruzione, posto alla profondità di circa 0,5 m, collegato alle due estremità al collettore principale di terra (Fig. 13).
Il dispersore deve presentare un’impedenza quanto più bassa possibile verso terra, in modo da limitare la differenza di potenziale che si viene a instaurare tra esso ed il terreno, a causa della corrente dispersa.
Collettore di terra
Il collettore (o nodo) principale di terra (Fig. 14), è costituito da una sbarra di rame a cui fanno capo il dispersore ed i conduttori di terra e di protezione dell’impianto di messa a terra. Esso deve essere posto in prossimità del quadro elettrico generale, in posizione facilmente accessibile ed ispezionabile, in modo da consentire le verifiche periodiche della resistenza di terra.
Fig. 14 – Collettore principale di terra
Conduttore di terra
I conduttori che collegano il nodo principale di terra al dispersore, quando questo non arriva direttamente al nodo, vengono denominati conduttori di terra. Si tratta di conduttori generalmente isolati di colore giallo-verde e di sezione adeguata alla corrente da disperdere.
Conduttore di protezione
Negli impianti TN-C il neutro assume anche la funzione di protezione elettrica, pertanto viene denominato conduttore PEN. Esso collega il centro stella del generatore o del trasformatore con il collettore principale di terra ed ha una sezione non inferiore a 16 mm² o alla metà della sezione dei conduttori delle fasi.
Negli impianti TT i conduttori di protezione collegano tutte le masse metalliche al collettore di terra del quadro di distribuzione finale ed i collettori di terra locali a quello principale. La sezione deve essere pari a quella di fase, fino a 16 mm² e non minore della metà di quella dei conduttori di fase per le sezioni maggiori.
Collegamento equipotenziale
I collegamenti equipotenziali sono necessari per il collegamento di tutte le masse e le masse estranee ogni qualvolta possono determinarsi differenze di potenziale fra di esse, per funzionamenti normali o in presenza di guasti nell’impianto elettrico.
Negli impianti TN-C il neutro assume anche la funzione di protezione
elettrica, pertanto viene denominato conduttore PEN. Esso collega il centro stella del generatore o del trasformatore con il collettore principale di terra ed ha una sezione non inferiore a 16 mm² o alla metà della sezione dei conduttori delle fasi.
Negli impianti TT i conduttori di protezione collegano tutte le masse metalliche al collettore di terra del quadro di distribuzione finale ed i collettori di terra locali a quello principale. La sezione deve essere pari a quella di fase, fino a 16 mm² e non minore della metà di quella dei conduttori di fase per le sezioni maggiori.
In conclusione La messa a terra dell’impianto non serve a proteggere gli apparecchi, serve a proteggere le persone. Per la protezione dei computer fissi o Portabili serve un gruppo di continuità per prevenire sbalzi di tensione, evita anche di perdere il lavoro in corso, mantenendo il PC acceso nel caso va via la corrente.
Un buon Ups o Gruppo di continuità ci permette di ottenere:
- Una Protezione contro gli sbalzi
di corrente (prima di effettuare acquisto valutate se nel vostro sistema sono presenti anche stampanti, casse Audio, Scanner, monitor esterni. Cosi da proteggere tutta intera rete.) - Protezione essenziale contro fulmini ricordando che anche le linee telefoniche non sono affatto protette contro i fulmini quindi se proteggiamo la linea elettrica già facciamo un grosso passo avanti.
- Protezione del computer dalle interruzioni di corrente, utilizzando il sistema operativo Windows è risaputo che durante gli aggiornamenti se manca la corrente otteniamo errori imprevisti di difficile riparazione, un questo caso il gruppo di continuità è essenziale.
- Problemi causati da abbassamenti di tensione da un’improvvisa variazione sulla rete elettrica causa danneggiamento del computer in particolare dei dischi rigidi
- Prevenzione da danni causati da elettricità statica L’elettricità statica danneggia i computer più di quanto ci si renda conto soprattutto quando si maneggiano i componenti Una buona procedura è quello di toccare qualcosa di metallo prima di mettere mano al computer in maniera da scaricare elettricità statica accumulata.