Come funzionano le stampanti laser


Capire il funzionamento delle stampanti laser non è essenziale ma, se si ha almeno una conoscenza di base della loro tecnologia, si può sapere dove guardare quando occorre raffrontare i vari modelli. Le stampanti laser funzionano in modo molto simile alle fotocopiatrici.

Queste ultime operano sulla pagina usando una luce chiara e le aree bianche o leggermente colorate della pagina vengono usate per caricare negativamente un foto-recettore (una cinghia o tamburo che può essere caricato positivamente o negativamente dall’esposizione alla luce) e produrre un’“immagine stampare tramite internetelettrostatica” della pagina.

Successivamente, viene aggiunto l’inchiostro e trasferito sulla carta per creare la fotocopia. Poco sorprendentemente, questo tipo di stampanti usano un raggio laser per trasferire l’immagine della pagina su un tamburo sensibile alla luce. Il raggio “disegna” l’immagine su un tamburo caricato elettrostaticamente: ogni punto colpito dal laser perde la sua carica elettrica.

Quando l’immagine sul tamburo è stata completata, il tamburo viene esposto al toner, e raccoglie la polvere di inchiostro (toner) che rimane attaccata soltanto alle aree ancora cariche. La polvere viene quindi depositata sul foglio di carta a comporre l’immagine originale. A questo punto la carta viene riscaldata in modo che il toner che la ricopre si liquefaccia, fissandosi alla sua superficie e dando vita allo stampato finale. Un sistema alternativo, ma simile, viene usato dalle stampanti a LED (Light Emitting Diode), come il modello Oki.

Una riga con migliaia di LED scorre in questo caso per tutta la larghezza del tamburo. Mentre quest’ultimo ruota, i LED vengono individualmente accesi o spenti, tracciando in questo modo l’immagine della pagina; successivamente, l’immagine del tamburo viene trasferita sulla carta.
Il vantaggio principale che caratterizza le stampanti laser rispetto a quelle a getto di inchiostro è la loro maggiore velocità di stampa. Le stampanti laser hanno anche costi di esercizio inferiori, dal momento che il toner costa proporzionalmente meno delle spesso esose cartucce di inchiostro: mentre alcune stampanti inkjet possono comportare costi che superano anche i 50 Euro, anche la laser più costosa non peserà sul vostro bilancio per più di 10 centesimi di toner a pagina. Un altro vantaggio non trascurabile è costituito dal fatto che, proprio per le particolarità tecniche della stampa laser, l’inchiostro asciuga immediatamente nel momento in cui il foglio esce dalla macchina: ciò significa che è possibile usare la più economica carta per fotocopie e ottenere comunque dei buoni risultati, a differenza di quanto accade con le stampanti a getto d’inchiostro, che non sempre garantiscono buoni risultati su carte porose mentre sono facili allo “sbaffo” su quelle lucide o dense.

Le laser offrono inoltre una definizione dei testi in bianco e nero superiore a quella consentita delle stampanti inkjet, anche se, a onor del vero, bisogna dire che sta diventando sempre più difficile distinguere le due stampe. Le stampanti laser non sono comunque prive di difetti. Tanto per cominciare, pur a un livello di prezzo così elevato, all’utente viene offerta soltanto la possibilità di una stampa monocromatica: per vedere l’intera gamma di colori su carta bisogna essere disposti a spendere una cifra nettamente più elevata.

Quale tipo di utente dovrebbe allora prendere in considerazione l’acquisto di una laser?

Se tutto quello che vi serve è una stampa veloce ed economica di grafica e testo in bianco e nero, quella di una laser è una buona scelta. La stampa occasionale di testo e grafica a colori è invece territorio delle inkjet. Per ottenere il meglio da entrambi questi mondi, dal momento che i prezzi continuano a scendere, una possibile alternativa potrebbe anche essere quella di combinare inkjet e laser

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