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Proteggere il computer dalla corrente tramite un UPS

Quattro computer su cinque si guastano a causa di disturbi elettrici. Eppure bastano meno di cento euro per proteggersi, con i gruppi di continuità o con una presa filtrata. Il momento in cui ci si ricorda che bisognerebbe comprarne uno è quando, verso la fine di un lavoro impegnativo, manca la corrente elettrica e si vanifica lo sforzo fatto. Stiamo parlando dei gruppi di continuità, detti anche UPS (Uninterruptible Power Supply).

Molti utenti, erroneamente, credono che si tratti di batterie supplementari, capaci di intervenire immediatamente in caso di blackout. In realtà le cose non funzionano proprio così, visto che i gruppi di continuità non sono mai dei semplici accumulatori; al loro interno sono presenti anche circuiti di controllo che analizzano la “qualità” della linea elettrica e sono sempre pronti a intervenire per proteggere i computer collegati. Fondamentalmente esistono tre grandi famiglie di UPS: sono definite come “standby”, “a linea interattiva” e “a doppia conversione”. Gli UPS di tipo stand-by alimentano il computer tramite un circuito elettrico interno, dal quale viene prelevata la corrente che fornisce alimentazione alle batterie. In caso di blackout, un circuito provvede a riversare in questa linea la corrente elettrica immagazzinata negli accumulatori. Gli UPS a linea interattiva sono molto simili a quelli della famiglia precedente; alimentano il computer usando la corrente della linea elettrica dopo averla filtrata.

Negli UPS a doppia conversione, invece, la tensione che arriva al computer è sempre quella delle batterie che vengono ricaricate continuamente dalla linea elettrica. L’uso degli UPS come batterie in caso di mancanza di corrente, però, è solo una delle loro funzioni di protezione. La maggior parte dei danni elettrici non derivano dalla mancanza di corrente, quanto piuttosto dalla presenza di sovratensioni o lievi cali di tensione nella linea elettrica.

 

Possiamo renderci conto facilmente dello stress a cui è sottoposto l’alimentatore di un computer anche senza alcuno strumento particolare; basta considerare che in molte zone d’Italia capita spesso che ci siano dei tremolii nella luce delle lampadine di casa. Ognuno di questi tremolii è un disturbo della linea elettrica, che risulta talmente ampio da essere facilmente individuato, semplicemente osservando la variazione della luce delle lampadine. I circuiti all’interno dei computer sono molto più delicati delle lampadine e, in zone dove questi disturbi sono frequenti, sarà facile che qualcuno si rovini. È sbagliato pensare che nella peggiore delle ipotesi un picco di sovratensione elettrica possa rovinare solo l’alimentatore del computer; questo componente, infatti, è un trasformatore di corrente che si comporta in modo piuttosto meccanico. È fatto per ricevere una certa quantità di energia elettrica in ingresso e compiere delle precise operazioni che la trasformano in una diversa quantità, con cui alimentare i componenti interni del computer.

Se l’energia elettrica in ingresso aumenta improvvisamente, è possibile che l’alimentatore continui a fare il suo lavoro fornendo però energia di tipo sbagliato ai componenti interni, danneggiandoli anche gravemente. Esiste persino la possibilità che uno sbalzo di tensione possa provocare danni (e anche mettere del tutto fuori uso) sia l’alimentatore, sia la scheda madre, il processore e i dischi fissi. Per questo motivo gli UPS contengono spesso anche dei circuiti che filtrano la corrente elettrica oppure, come nel caso degli UPS a doppia conversione, assorbono ogni disturbo alimentando il computer tramite le proprie batterie.

Una scelta difficile Acquistare un gruppo di continuità, scegliendo quello più adatto alle proprie esigenze, è un compito più difficile rispetto all’acquisto di un computer. Esistono moltissimi modelli di UPS e, a volte, alcuni produttori li commercializzano omettendo alcune informazioni essenziali. La scelta di un UPS, invece, dipende strettamente dal computer che si desidera proteggere e dalla qualità della linea elettrica collegata. Innanzitutto occorre stabilire quanto deve essere potente l’UPS che si desidera comprare. Per prima cosa, dobbiamo fare la somma della potenza assorbita da ogni apparecchiatura che vogliamo proteggere, controllando sulle etichette che di solito sono poste sotto o dietro ogni apparecchiatura. Per capire come fare questo calcolo, è bene consultare il prossimo articolo che dedicheremo come calcolare la potenza necessaria per acquisto di un UPS.

 Chi non desidera usare la calcolatrice, può invece consultare la tabella dei consumi delle diverse configurazioni, facendo però attenzione: quelli indicati sono consumi medi e potrebbero variare in base alla dotazione del proprio computer. Al termine dell’operazione dovremo ottenere la potenza totale da proteggere, espressa in VoltAmpere o VA. Questa indicazione rappresenta il valore massimo della potenza di tutti gli apparecchi da proteggere; il gruppo di continuità che sceglieremo dovrà essere in grado di fornirla, altrimenti servirà a ben poco. Il secondo passo da fare è quello di scegliere il tipo di protezione che desideriamo ottenere. Il livello massimo di protezione è offerto dagli UPS a doppia conversione, ma si tratta di una soluzione costosa.

Gli UPS a linea interattiva offrono spesso un livello di protezione adeguato e sono meno costosi, anche se non sono in grado di filtrare alcuni disturbi. Per scegliere, quindi, occorre considerare sia il costo sia la collocazione “geografica” del computer da proteggere: se si abita vicino a delle fabbriche, per esempio, sarà facile riscontrare sulla linea elettrica una serie di disturbi causati dall’accensione e dallo spegnimento dei macchinari, e quindi ci si dovrà rivolgere quasi sicuramente agli UPS a doppia conversione. Se si abita in zone residenziali e l’impianto della propria casa è perfettamente funzionante, invece, può bastare anche un gruppo di continuità meno costoso. Una volta stabilita la potenza dell’impianto da proteggere e il tipo di UPS adatto alle proprie esigenze, si può passare a considerare la durata della protezione durante un blackout.

 

Un UPS di potenza adeguata alle apparecchiature collegate è in grado di mantenerle in funzione per una decina di minuti in assenza di corrente elettrica di linea. Ovviamente, se si desidera aumentare la propria autonomia, è possibile acquistare un UPS di potenza maggiore, ma bisogna considerare che il gruppo di continuità non si sostituisce alla normale rete elettrica. Serve solo come batteria temporanea che dà la possibilità di memorizzare il proprio lavoro e spegnere il computer senza subire danni.

Collegare la messa a terra per i computer

Tanti tipi di protezione Gli UPS

non sono l’unica soluzione possibile per proteggere un computer. Molti utilizzano delle semplici prese definite “ciabatte”, che riescono a filtrare in parte i disturbi provenienti dalla linea elettrica. La maggior parte di queste protezioni, però, non sono sufficienti per proteggere i computer da grandi picchi di tensione e non possono proteggere dai cali di tensione o dalla presenza di disturbi complessi. L’uso di questo tipo di prese elettriche è quindi consigliato solo in zone che non presentano nessun disturbo di rilievo alle linee.

 

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