Vi piace modificare i filmati delle vacanze? I masterizzatori di alcuni produttori arrivano nei negozi già corredati da un software di video editing, per esempio MyDVD di Sonic.
Questi programmi sono spesso piccoli strumenti non comparabili a quelli per professionisti, ma offrono risultati comunque validi. E, ciò che più conta, consentono di mettersi subito all’opera senza spendere un soldo. Acorredo si trovano a volte anche supporti di memorizzazione che non fanno solo risparmiare denaro, ma consentono anche di individuare subito il tipo di disco che va d’accordo col masterizzatore.
Se avete già un programma di masterizzazione e un cavo dati, puntate invece su un’offerta “bulk”, ovvero priva di ulteriori accessori. Per quanto riguarda la dotazione, durante i test di laboratorio abbiamo valutato anche la possibilità di rimpiazzare completamente un masterizzatore di CD.
Per scrivere CD extralunghi senza sottostare a alcuna limitazione, la generazione attuale di masterizzatori di DVD non offre molta scelta: quasi tutte le unità riconoscono supporti da 90 minuti, ma se si passa a 99 minuti la gamma si riduce sensibilmente. Infine, se serve un’unità che riproduca la modalità RAWDAO con 96 byte per i subchannel e EFM (Eight To Fourteen Modulation), bisogna puntare sul Toshiba, che offre entrambe le modalità senza bisogno di supporto software.
Assistenza e supporto: garanzia 24 mesi
ma non sempre Un aspetto da non sottovalutare nella scelta dell’unità è la durata della garanzia. Dall’inizio del 2003 l’obbligo di garanzia,
ossia l’impegno del venditore di rispondere per eventuali vizi e difetti, è stato prorogato per legge a 24 mesi; ciò nonostante i produttori possono continuare a stabilire il periodo di garanzia a proprio piacimento. La maggior parte dei produttori dà 24 mesi di garanzia, ad esempio Teac o Freecom, ma ci sono anche delle eccezioni:
Philips si limita a 12 mesi. In caso di problemi con il masterizzatore, è utile richiedere una consulenza telefonica a una hotline tecnica, ma non tutte le aziende offrono questo servizio.
Prezzo: una buona panoramica grazie all’offerta Internet Ogni mese esaminiamo i prezzi attuali delle unità, in anonimato, perché non vogliamo fare esclusivo affidamento sui prezzi di vendita raccomandati, ma poco indicativi, dalle case produttrici.
Chiamiamo sia rivenditori specializzati sia i discount presenti su tutto il territorio nazionale e facciamo anche ricerche in Internet.
Se acquistate via web non trascurate le spese di spedizione, che possono variare notevolmente da un venditore a un altro.
I masterizzatori DVD classificandoli in base alle seguenti categorie: dotazione (che ha un peso de 20 per cento), prezzo, compatibilità e velocità (che hanno un peso del 25 per cento ciascuna) e assistenza, che pesa per il 5%.
Le case produttrici di masterizzatori DVD stanno infatti combattendo una lotta all’ultimo sangue sul versante dei prezzi, ribassandoli praticamente di giorno in giorno per essere in buona posizione nell’importante periodo delle vendite natalizie.
Quali sono i supporti giusti per il masterizzatore DVD appena acquistato?
Per rispondere a questa domanda abbiamo dato il via a un test nuovo e impegnativo, in grado di rilevarne fisicamente qualità e affidabilità
L’offerta è travolgente: montagne di dischi di marca, accanto a offerte stracciatissime. Alcuni imballati in box normali o ridotti, altri impilati su un perno, altri ancora racchiusi in eleganti confezioni video.
Ma quali sono le differenze tra i vari supporti?
E quali dischi vanno d’accordo con un certo masterizzatore DVD?
Un aspetto determinante per la scelta del supporto è lo standard riconosciuto dal masterizzatore. Poiché le case produttrici non hanno voluto trovare un accordo, di standard ne esistono due.
I masterizzatori provenienti da Pioneer richiedono supporti DVD-R; i modelli delle case produttrici che si attengono allo standard di Philips e Sony presuppongono invece l’utilizzo di supporti DVD+R. Per i masterizzatori che riconoscono entrambi, i formati la possibilità di scelta si allarga.
Test ad alta complessità
L’unico metodo per valutare la qualità dei supporti DVD richiede l’uso di uno speciale strumento di test La macchina è stata concepita per eseguire controlli di qualità di livello industriale e individuare, senza compromessi, tutte le debolezze di un disco DVD. L’unità di lettura ad alte prestazioni è di Pulstec e il software CS-4/Win è adattato
Prima di procedere alla masterizzazione, sono stati esaminati i supporto con meticolosità, dato che non ci devono assolutamente essere graffi, ondulazioni, impronte o granelli di polvere. Poi è stata scritta sul disco un’immagine che occupa circa 4,38 GB, contenente sempre gli stessi dati e memorizzata sui dischi rigidi dei PC di prova, tutti strutturalmente uguali.
Con ogni masterizzatore di prova sono stati poi creati due DVD utilizzando come programma Ahead Nero Burning ROM. Dopo la masterizzazione i dischi sono stati subito rimessi nella loro confezione originale. Tre settori che contano Se durante la scrittura il masterizzatore non segnala alcun errore o non interrompe il processo, sembrerebbe che tutto sia a posto.
Non c’è nulla che faccia sorgere dubbi.
Eventuali difetti del supporto vengono infatti alla luce solo quando i danni sono già fatti e si traducono in dati illeggibili o in filmati traballanti.alle specifiche definite nel “DVD Book”.
Lo svolgimento del test è il più possibile simile all’uso di un DVD nella realtà. Prima di analizzare il supporto, è stato masterizzato utilizzando quattro unità differenti: due modelli che riconoscono il formato -R(W) o +R(W) e due apparecchi che funzionano con entrambi gli standard. Al momento sono in uso il Plextor PX per i supporti +R e il Pioneer DVR per quelli -R.
Entrambi gli standard sono riconosciuti dai modelli NEC e Sony .
Tutte le quattro unità avevano il firmware aggiornato. Quest’ultimo è un passaggio importante, in quanto il firmware contiene informazioni fondamentali sulla strategia di masterizzazione adatta per un determinato supporto DVD.
Per controllare se tutto è veramente a posto o se ci sono già dei difetti, lo strumento di analisi utilizzato per il test legge sequenzialmente il supporto appena scritto. Tre sono gli ambiti più importanti: frequenza di errori, tracking e segnali ad alta frequenza.
I risultati ottenuti da questa triplice analisi descrivono la qualità di un DVD secondo parametri digitali e meccanici. La unità di analisi ha sfornato una marea di risultati.
Noi abbiamo fatto una selezione, dove sono indicati anche i limiti previsti dal DVD Book. Se alcuni valori superano queste soglie, significa che la qualità del supporto non è ottimale. Infatti, più scarsa è la qualità di partenza, meno tolleranza resta all’unità di lettura per la correzione di successive tracce d’uso, quali graffi e polvere.
Data l’estrema variabilità del mercato dei supporti DVD, distribuzione, non abbiamo inserito prezzi della tabella riassuntiva.
Ognuno può scegliere, quindi, in funzione della qualità o pesare meglio il rapporto qualità prezzo, anche se nei casi di archiviazione di dati importanti è meglio non affidarsi a supporti senza nome e senza storia.
Resta tuttavia problematica l’interazione tra alcuni supporti e masterizzatori.
Il motivo è che fabbricanti di masterizzatori e produttori di supporti non si parlano molto. Le conseguenze per l’utente sono il mancato o errato riconoscimento del supporto, con conseguente crollo della velocità di lettura, fino alla stasi completa. L’unica protezione è un aggiornamento regolare del firmware del masterizzatore.
Quali sono i migliori DVD per masterizzare
I primi due supporti, TKD e , sono quindi i migliori attualmente disponibili sul mercato. Se siete interessati a un supporto DVD non presente nel test di queste pagine ricordate che i produttori veri di DVD non sono tantissimi e lavorano molto per conto terzi. Acquistate un esemplare del DVD e osservate l’ID della casa produttrice indicato nel rapporto del test. Per vedere l’ID dei supporti, di qualsiasi standard essi siano, utilizzare il freeware in lingua inglese DVD Identifier.
Inserite nel masterizzatore DVD un supporto non masterizzato e, dopo pochi secondi, ecco i dati utili, tra cui l’ID della casa produttrice.
Se la sequenza di numeri corrisponde a quella dei supporti da noi provati, quasi sicuramente i dischi sono della stessa produzione. Nella maggior parte dei casi le prime lettere indicano anche la casa produttrice.
In alternativa, basterà andare in Internet: all’indirizzo www.cdr-info.de si trova una banca dati con circa 200 voci relative a supporti DVD.