Internet Explorer 11 browser di Microsoft


Dopo una lunga “fase Beta” aperta al grande pubblico e non solo a pochi eletti, Microsoft ha finalmente reso definitiva l’ultima versione di Internet Explorer 11. La potete scaricare all’indirizzo windows.microsoft.com/it-it/internet-explorer/download-ie. Per il browser di Microsoft si tratta di una versione molto importante: pur rimanendo saldamente in testa alle classifiche di popolarità, le cifre che accompagnano l’uscita di Internet Explorer 11 sono infatti assai meno bulgare di un tempo. Se fino a pochi anni fa oltre il 90% dei navigatori utilizzava Internet Explorer, oggi si parla di “appena” il 65%, a tutto vantaggio di Mozilla Firefox. Opera, Chrome e Safari, per quanto progetti interessanti e di ottima qualità, non prosperano certo per la loro diffusione in ambito Windows: Opera è votato da tempo al mondo degli smartphone; Chrome deve la sua sopravvivenza (e la sua fama) al colosso Google che gli sta alle spalle; Safari infine è un prodotto Apple, che gira sui sistemi Apple, rispecchia la filosofia Apple e solo incidentalmente, almeno finora, ha fatto capolino nel mondo Windows.

Internet Explorer 11

logo Internet Explorer 11 sito ufficiale windows.microsoft.com/it-it/internet-explorer/download-ie

Dove Microsoft corregge il tiro Internet Explorer (che nel testo chiameremo anche “IE”) nel tempo ha avuto parecchi problemi. Innanzitutto è da sempre additato come un software con grossi problemi di sicurezza: la tecnologia ActiveX dà agli sviluppatori la possibilità di integrare nel browser vere e proprie applicazioni Windows, più complesse di qualunque applet Java o programma in Flash. Tuttavia la tecnologia ActiveX può diventare un rischio per la sicurezza del PC, e non sono pochi i malware che tentano di sfruttarla a discapito dell’utente. Questo, unito all’inevitabile esistenza di bug del codice (ma né più né meno di quanto avvenga negli altri browser) ha affibbiato a Explorer la nomea di programma poco sicuro e troppo esposto al rischio di virus. Il secondo problema è la compatibilità con i siti Web. Quando si parla di standard Web, Microsoft non detta più legge e, nel tempo, IE è diventato il browser meno aderente, tra quelli sul mercato, agli standard definiti dal W3C, ovvero il consorzio che traccia le linee guida per l’uso e l’evoluzione dei linguaggi di sviluppo per il Web. Messo alla prova assieme a Firefox e agli altri programmi della categoria con i test ufficiali di aderenza alle specifiche del W3C, il browser di Microsoft ne è spesso uscito con le ossa rotte. Infine IE si è sempre trovato un po’ più indietro dei concorrenti sul piano delle funzionalità: complice anche l’intervallo di tempo piuttosto lungo intercorso tra l’uscita di una versione e l’altra, Internet Explorer è sempre stato nelle condizioni di dover inseguire le idee introdotte da altri browser. È stato così per la navigazione a schede, per l’introduzione di estensioni e plug-in e per l’inserimento di alcune misure di sicurezza in grado di mettere in guardia i navigatori di fronte a siti potenzialmente pericolosi.

Le prime novità: fette di Web Internet Explorer 11 riguadagna il terreno perduto sotto tutti questi punti di vista. Si tratta, come dicevamo, di una versione di importanza strategica per Microsoft, che con Explorer 7 non ha riscosso il successo sperato. A questo insuccesso ha contribuito il legame perverso tra ogni versione del browser Microsoft e una particolare edizione di Windows: IE 9 è stato il browser di Windows Vista così come IE6 è stato quello di Windows Xp, e se quest’ultimo è ancora così utilizzato (la sua diffusione è pressappoco identica a quella di IE7) lo si deve proprio al relativo insuccesso di Vista. Lascia sempre perplessi vedere quanti utenti si “accontentino” del browser che si ritrovano installato sul PC, senza mai considerare né gli aggiornamenti dello stesso, né possibili programmi alternativi. A prima vista, Internet Explorer 11 non sembra così diverso dal suo predecessore. L’interfaccia del programma è rimasta pressoché invariata, ma subito dopo l’installazione, uno dei segnalibri invita alla scoperta delle Web Slice, una delle nuove funzioni più attese. Le Web Slice applicano la filosofia dei feed RSS alle pagine Web: si tratta di contenuti a cui il browser si “abbona”, in modo da riceverne costantemente gli aggiornamenti in modo automatico. Invece di essere un canale di notizie in formato testuale come gli RSS, le Web Slice sono vere e proprie porzioni di pagina Web: per esempio riquadri di previsioni del tempo, foto del giorno o ultime notizie. L’unico limite delle Web Slice è costituito dalla fantasia degli sviluppatori, visto che sono dei servizi che devono essere scritti e supportati dai siti Web stessi. Ai tempi di Internet Explorer 4 gli Active Channel e la tecnologia push promettevano un funzionamento simile, ma il loro successo fu assai scarso. Oggi le Web Slice potrebbero prendere piede in modo più profondo: siamo ormai abituati ai contenuti che si scaricano in modo automatico, le connessioni a Internet sono spesso di tipo flat mentre, all’epoca, il mezzo di connessione più usato era il vecchio modem analogico su linea telefonica con costi dettati dalla tariffa urbana a tempo, e l’idea di un computer che si collegasse autonomamente a Internet non era poi così allettante!

Inoltre le Web Slice non saranno un’esclusiva di Internet Explorer, ma si potranno utilizzare anche con gli altri browser.

Li chiamano “acceleratori” Oltre alle Web Slice, un’altra (relativa) novità di Internet Explorer 11 è l’uso dei cosiddetti “acceleratori”: programmi che si possono incorporare nel browser per rielaborare nei modi più disparati il contenuto delle pagine aperte. A differenza delle Web Slice, che devono essere realizzate da chi programma il sito cui fanno riferimento, gli acceleratori sono delle semplici scorciatoie, dei tasti di scelta rapida gestiti dall’utente che naviga. Un esempio molto semplice. Navigate in una pagina Web e vi imbattete nel nome di un prodotto: con un acceleratore potete avviare una ricerca su eBay, per vedere se qualcuno lo ha messo in vendita; con un altro acceleratore potete mandare una parte del testo della pagina direttamente sul vostro blog; con altri ancora avviare ricerche su Google Maps, su Facebook, su Flickr. Il tutto rende più veloce e interattiva la navigazione tra le pagine Web. Si tratta di una novità relativa, perché in realtà questo è uno degli aspetti su cui, come si diceva prima, IE11 “insegue” il mercato: possibilità simili sono offerte da tempo da Firefox con il più ampio (e ancora insuperato) meccanismo delle estensioni del browser.