Ecco la nostra riposta alla domanda che sicuramente vi siete già posti:è finalmente arrivato il momento di cambiare il sistema operativo?
Windows è, sotto molti punti di vista, il prodotto più importante di casa Microsoft: la sua diffusione capillare è la base per mantenere incontrastato lo strapotere nel mercato dell’informatica personale, e la pubblicazione di una nuova versione del sistema operativo è sempre un momento delicato per la casa di Redmond.
Il fiore all’occhiello: le prestazioni Ballmer ha fatto in modo che le promesse venissero mantenute: la definizione “un Vista che funziona” è quanto di più calzante si possa trovare per Windows 7. Le novità rispetto al recente passato ci sono, ma non sono all’apparenza così profonde; complice un’interfaccia grafica in buona parte modellata su quella di Vista, gli utenti un po’ distratti potrebbero trovarsi a tal punto a proprio agio tra le finestre di Windows 7 da non notare quasi la differenza. La differenza allora dov’è? In questi casi si usa dire che “è sotto il cofano”, per indicare che gli interventi principali sono stati fatti a livello architetturale e di progetto, e sono quindi invisibili agli occhi dell’utente ma tutt’altro che insignificanti. Qualcosa di assolutamente visibile però c’è: la reattività del sistema.
Fin dalle versioni preliminari, Microsoft ha insistito molto su quanto Windows 7 sarebbe stato più rapido di Vista, e la versione finale, pubblicata su MSDN nei primi giorni di agosto, ha mantenuto fede alla promessa. Seven è sensibilmente più rapido di Vista in tutti i processi canonici, dall’avvio all’arresto del sistema, dal lancio delle applicazioni alla maggiore reattività dei processi più in generale. L’impressione complessiva, difficilmente misurabile con benchmark, è quella di un sistema che difficilmente si “inchioda a pensare”, come ogni tanto accade con Vista. A parità di configurazione di sistema (i requisiti minimi sono sostanzialmente gli stessi di Vista, CPU con clock di almeno 1 GHz, e almeno 1 Gb di RAM), Windows 7 offre prestazioni paragonabili, se non più rapide, a quelle del vecchio Windows Xp.
Caratteristiche minime Windows 7
A parziale dimostrazione di questa inversione di tendenza, sono sempre più circostanziate le voci secondo cui le prossime generazioni di netbook (a partire dal minicomputer presentato qualche settimana fa da Nokia) saranno equipaggiate con Windows 7. Ricordiamo come Vista sia stato sempre tenuto a debita distanza dal mondo dei computer ultraleggeri a vantaggio di Windows Xp.
Perchè il nome Windows 7 ? Questa è la settima versione di Windows. Non fate i conti sulle dita: probabilmente li fareste male.Per Microsoft, Windows 4 era quello chiamato per il pubblico Windows 95;Windows 5 era Windows 2000 e Windows 6 era Vista. Quindi questo è Windows 7.Forse avrebbe potuto chiamarsi Windows 6.1, vista la relativa vicinanza (temporale, di interfaccia, di kernel) a Vista, ma la scaramanzia ha forse preso il sopravvento. Evidentemente in Microsoft la voglia di chiudere la parentesi di Vista è tanta.
Windows 7 impegna le risorse di sistema molto meno del suo predecessore, Windows Vista. Diversi produttori di netbook stanno pensando di equipaggiare i loro computer ultraleggeri con il neonato di casa Microsoft