Tecniche pubblicitarie invadenti bloccare la pubblicita


Ci siamo occupati Come Creare un banner di successo e come Aumentare il CTR per migliorare efficacia di un banner tecniche che ci permettono di migliorare il nostro web marketing.

Guerra all’ultimo banner

L’impudenza di pubblicitari e spammer ha davvero raggiunto livelli preoccupanti. È vero che la pubblicità è l’anima del commercio ma questo  non significa che gli utenti debbano subire le nuove tecniche di advertising. La novità più gettonata  del momento è, infatti, rendere il browser sempre più “impotente” di fronte a finestre pop-up prive di comandi per la chiusura o addirittura che portano sul sito dello sponsor senza la necessità di un clic  ma della sola presenza del puntatore sul banner. Una tecnica dal nome eloquente: “kick-through”, dove kick sta per “calcio”.

 

ATTENTI AL SOFTWARE FREEWARE

tecniche pubblicitarie sempre più invadentiA tecniche pubblicitarie invadenti si aggiungono nuovi software che cercano di scaricare sul computer  dell’utente plug-in o applicazioni ad hoc quando  si visita una pagina web. Programmi che, se installati, sono in grado di monitorare gli spostamenti in Internet della vittima, in maniera molto più efficace di un tradizionale cookie, e che mostrano pop-up nel corso della navigazione Internet.

Alcuni di questi programmi sono proposti sotto forma di utilità Internet gratuite come, per esempio, strumenti per il test delle prestazioni della propria  connessione, tutto sommato utili, ma che in realtà caricano banner, cambiano la pagina iniziale del browser e le impostazioni oltre, naturalmente, a tenere traccia delle operazioni compiute dall’utente  on-line. Una situazione a dir poco inquietante, che merita attenzione. Le armi per combattere questo “sopruso” esistono.

Ci sono strumenti che aiutano a limitare l’invasione di banner come  Popup Killer e AdSubtract  ma anche il firewall che, se ben configurato, può dare una mano nella lotta contro la pubblicità “snervante”. Poiché un firewall opera in base a porte, indirizzi IP e domini, bloccando i domini delle principali aziende di pubblicità on-line come Doubleclick.net o Advertising.com, il numero dei  messaggi pubblicitari diminuisce. Potete anche escludere altri domini man mano che si presentano.

 

MESSENGER ISOLATO

Le vie della pubblicità sono, però, molteplici e imprevedibili.  Non solo browser ma anche programmi di instant messaging, come Windows Messenger, sono  tra i veicoli preferiti dai professionisti del banner. Nel caso di Messenger, la pubblicità è veicolata attraverso il Windows Messenger service, uno strumento di amministrazione presente in Windows che consente di produrre pop-up simili a finestre di  dialogo, a prescindere se il browser sia aperto o meno.

Per bloccare questo servizio in Windows XP, portatevi  al PANNELLO DI CONTROLLO e selezionate PRESTAZIONI E MANUTENZIONE e STRUMENTI DI AMMINISTRAZIONE,  in modalità visualizzazione per categoria,o solamente STRUMENTI DI AMMINISTRAZIONE in  modalità classica.

A questo punto, da SERVIZI disabilitate MESSENGER per interrompere la trasmissione Net Send e i messaggi del servizio Alerter tra client e server. La voce MESSENGER non scompare dall’elenco  quindi il servizio può essere ripristinato senza problemi in qualsiasi momento.

Internet:

Il crimine ogni tanto paga Una delle attività Internet in netta crescita negli ultimi tempi tra gli utenti è sicuramente l’acquisto on-line. Anche gli italiani, popolo geneticamente restio a comprare in Rete, stanno lentamente prendendo fiducia. Dove c’è denaro, però, arrivano anche i truffatori che approfittando dell’inesperienza e dell’entusiasmo tipici dei neofiti, sperano di approfittare della situazione. Quello che è certo, comunque, è che il numero di illeciti perpetrati tramite Internet sono in crescita e trovano terreno fertile soprattutto nelle aste on-line.

 

NON FATEVI INCANTARE

Conoscere i meccanismi alla base delle queste vendite all’incanto e le tecniche sfruttate dai cybercriminali per trarre in inganno gli utenti è già, quindi, un buon inizio per potersi cautelare. I principali  siti di aste, proprio per scongiurare possibili truffe, spesso di affidano o consigliano servizi di intermediazione gestiti da terzi il cui compito è di vegliare sul corretto svolgimento di una transazione.  Questi servizi fungono da trait d’union tra chi vende e chi acquista trattenendo il denaro dell’acquirente, fintanto che non riceve la merce, per poi  trasmetterlo a chi ha messo all’asta un dato prodotto.

Spesso anche il passaggio dei beni tra chi vende e chi compra è curata da queste aziende. Tutta la credibilità di questi servizi di intermediazione poggia, quindi, proprio sull’onestà.

La truffa più in voga del momento consiste nel proporsi come società di intermediazione nel settore  delle aste on-line per poi scomparire con il bottino dei malcapitati utenti. L’iter seguito da questi  siti “truffaldini” parte da numeri di carta di credito rubati impiegati per acquistare servizi di hosting per mettere in piedi un sito all’apparenza estremamente professionale. In seguito, i truffatori partecipano  alle aste per vendere prodotti in realtà inesistenti.

Quando un utente vince l’asta, il venditore chiede all’ acquirente, adducendo motivi  di sicurezza, di completare la vendita tramite una finta società di  servizi di intermediazione. Quando l’acquirente invia i soldi all’intermediario, la società sparisce con il denaro e le informazioni della carta di credito  del povero vincitore dell’asta. Lo stesso imbroglio  può avvenire anche all’inverso.

È l’acquirente che richiede al venditore di affidarsi a un servizio di  intermediazione. Una telefonata avverte chi vende che i soldi sono regolarmente arrivati e lo convince  a inviare il prodotto messo all’asta al fantomatico intermediario che poi sparisce con la merce.