L’informatica non è solo quella del “mondo PC”. Ma quanti,prima di acquistare un computer,si sono chiesti sul serio quale piattaforma soddisfa le proprie esigenze?
Scegliere quale computer acquistare oggi non è facile: sul mercato ci sono decine di produttori, ognuno dei quali offre una grande varietà di modelli. L’acquisto si concretizza di solito dopo aver passato diverse notti insonni a studiare lunghe tabelle di numeri e caratteristiche tecniche, prese dai cataloghi ufficiali o dalle prove delle riviste del settore. Bisogna scegliere marca, tipo (da tavolo?, portatile?), processore (32 o 64 bit? Singolo o “dual core”? AMD o Intel?), scheda grafica, quantità di memoria RAM e di massa, accessori, e via discorrendo.
Solo su una cosa non ci sono dubbi: il sistema operativo sarà Microsoft Windows, che ha quasi il monopolio assoluto nel settore. Bene, quel “quasi” dovrebbe farvi sorgere un dubbio: Perché, nonostante anni di dominio del mercato da parte di Bill Gates, esiste ancora una piccola percentuale di utenti che si ostina a usare un computer non compatibile Windows? E come mai, se li si ascolta, si scopre che queste persone sono generalmente soddisfattissime del loro computer non-Windows?
Se la cosa vi incuriosisce, preparatevi a scoprire una terribile verità: tutti i cataloghi, i listini e le prove che avete consultato finora vi hanno descritto solo una parte dell’informatica casalinga. In particolare, non vi hanno detto che il personal computer non è solo “Intel + Windows”: esiste un’altra piattaforma, che esprime un modo di pensare differente, che ha vantaggi e svantaggi rispetto a quella più nota, ma che potrebbe anche rivelarsi più adatta a voi: questa piattaforma è l’Apple Macintosh.
Da anni la piattaforma Macintosh è relegata a percentuali di vendita dell’ordine del 4 o 5% del mercato consumer, con il restante 95% in mano a macchine compatibili Windows. Questo potrebbe far pensare a una schiacciante superiorità tecnologica del sistema Microsoft, ma in realtà è vero il contrario. La scarsa diffusione della piattaforma Macintosh (per gli adepti semplicemente “Mac”) è dovuta a una serie di scelte strategiche sbagliate fatte da Apple nei primi anni di vita della piattaforma, quando avrebbe potuto prendere il controllo del mercato. Sarebbe probabilmente bastato dare in licenza il sistema ad altri produttori, o vendere anche computer di fascia economica, e probabilmente la storia dell’informatica personale sarebbe stata diversa.
Ma Apple preferì tenersi stretto il suo sistema, e vendere solo computer di fascia alta; della cosa approfittò Microsoft (allora piccolo produttore di software) per creare, nel giro di qualche anno, un’interfaccia grafica che scimmiottava quella del Mac, appoggiandosi comunque sul sistema operativo DOS usato dai PC dell’epoca. Nacque Windows, che venne dato in licenza a tutti i produttori che avevano “clonato” la piattaforma del PC prodotto da IBM. Sappiamo tutti come è finita. I risultati non si sono fatti attendere: oggi le macchine Apple sono capolavori di tecnologia e design, il sistema operativo (Mac OS X) è un sistema Unix con profonde radici nel movimento del software libero, i programmi forniti di serie sono di ottimo livello, e i prezzi, da sempre punto dolente di Apple, decisamente più abbordabili e comunque concorrenziali con quelli dei PC di marca.
Se non conoscete Unix, sappiate che si tratta di una famiglia di sistemi operativi nati sul finire degli anni ‘70, e sviluppati per anni in sede universitaria e scientifica, includendo quindi contributi dalle menti più geniali dell’informatica mondiale. Al mondo Unix appartengono sia sistemi “commerciali” come l’IBM AIX, sia di tipo “aperto” come i vari BSD e molte distribuzioni di Linux. Insomma, se qualche anno fa si poteva trascurare, oggi Macintosh è di nuovo una scelta interessante e va inserito nella lista dei “papabili” ogni volta che dovete acquistare un computer. Quello che dovete scoprire, però, è se siete “tipi da Mac”. Ovvero, se visto il vostro modo di usare il computer, e viste le cose che dovete farci, per voi è meglio un Mac o un normale PC “Wintel” (abbreviazione utilizzata per indicare il connubio Windows e Intel), basato su processore x86 e sistema operativo Windows.
Una volta, Mac era una piattaforma completamente diversa dal PC. Erano diversi i processori, le interfacce, i dischi, le periferiche. Oggi, queste differenze si sono ridotte molto. La maggior parte dei Mac è basata su processori Motorola G4 (dei RISC a 32 bit, paragonabili ai Pentium 4) e Ibm G5 (RISC a 64 bit, paragonabili ai più recenti Athlon) e su un chipset proprietario; per il resto i Mac usano gli stessi dischi, masterizzatori, schede PCI o PCIe, tastiere, stampanti che usano i PC. A seconda dei modelli, possono essere dotati di porte USB 2.0 e Firewire, Wi-Fi e Bluetooth, Gigabit Ethernet e DVI video.
Alcune periferiche (per esempio le schede grafiche) necessitano di driver appositi per lavorare con Mac, altre funzionano semplicemente collegandole (il plug and play è nato su Mac). Fin qui tutto bene allora? Beh, non proprio: molti produttori di schede ed espansioni non supportano il Mac, per cui la scelta di periferiche per questa piattaforma è ridotta rispetto a quella Wintel. In particolare, ci sono poche schede grafiche (solo alcuni modelli ATI e nVidia) e pochissime schede sonore PCI compatibili Mac – quasi tutte di fascia alta. Anche molti dispositivi USB 2.0 (per esempio, parecchi digitalizzatori video, tipo i modelli Dazzle) non funzionano perché il produttore non ha creato un driver. Questo è un primo fattore di scelta: se per il vostro lavoro (o il vostro hobby) vi serve una periferica particolare, essa potrebbe non essere compatibile con la piattaforma Mac, escludendo di fatto questo mondo dalle vostre scelte possibili. Inoltre, se il vostro hobby è giocare a fare l’informatico, ovvero siete di quelli che hanno sempre il computer aperto, che continuano a cambiare schede per spremere dalla macchina un fotogramma al secondo in più in Doom 3, che si divertono un mondo a fare “troubleshooting” (ovvero dare la caccia ai problemi di incompatibilità fra le varie componenti), il Mac non fa per voi: queste macchine si accendono, e vanno. Punto.
Le incompatibilità fra schede, componenti, programmi sono così rare da diventare notizia di prima pagina nei siti Web dedicati alla piattaforma. Il mondo Mac è ancora più sconsigliato agli amanti delle modifiche estreme, che del PC vogliono scegliere fino all’ultima vite: su Mac non si può sostituire la scheda madre con quella di un altro produttore, quindi la macchina non potrà mai diventare troppo diversa da come è nata. Torna dunque il discorso della scelta limitata, rispetto a un mondo PC dove svariati produttori propongono centinaia di schede madri tarate sulle diverse esigenze. Di qui a qualche settimana, probabilmente, dovremo rivedere alcune di queste considerazioni: Apple sta infatti per migrare la piattaforma Macintosh a un nuovo cuore hardware, basato su tecnologie Intel e schede madri più simili a quelle dei PC.
Questo potrebbe da una parte allargare la sfera di compatibilità hardware, e dall’altra introdurre problemi di conflitti fra componenti. In ogni caso, lo sapremo presto: alcune indiscrezioni parlano di un lancio anticipato ai primi di gennaio (noi scriviamo ai primi di dicembre), per cui quando leggerete queste righe la situazione potrebbe già essersi evoluta.