Differenze tra Monitor CRT e TFT


monitor TVFino a un paio d’anni fa, quando il prezzo dei monitor a cristalli liquidi era tutto tranne che basso, nessuno avrebbe scommesso che i vecchi CRT erano all’inizio del declino. I segnali di quello che si annuncia come un tramonto inarrestabile sono numerosissimi e non riguardano solo il mercato dei monitor per pc. Dopo oltre 50 anni di dominio assoluto, il tubo catodico sembra davvero destinato a segnare il passo una volta per tutte. Le nuove tecnologie, LCD e plasma per prime, sembrano aver convinto proprio tutti: consumatori e produttori.

Il motivo determinante come al solito resta il prezzo.

Se già oggi un modello da 15 pollici TFT è tutto sommato “conveniente”, quasi tutti gli analisti di mercato prevedono che entro al massimo un anno mezzo il costo di un modello da 42 pollici, per così dire “televisivo”, si aggirerà introno ai 500,00 euro.

Un’ulteriore conferma diretta della progressiva transizione verso i monitor LCD deriva dal progressivo abbandono del mercato CRT da parte di molti dei marchi storici.
Sony, tanto per fare un esempio, fino a qualche anno fa aveva a listino decine di modelli CRT mentre oggi ci sono solo poche unità, quasi tutte concentrate nella fascia professionale, la sola che garantisce margini degni di questo nome.

Caratteristiche principali dei monitor

Eppure, ingombro a parte, i monitor a tubo catodico continuano a offrire prestazioni superiori a quelle dei TFT sotto molti punti di vista, con una supremazia assoluta quando si parla di colore e risoluzione.
Nel primo caso, le possibilità di calibrazione garantite da soluzioni hardware e software e le indiscutibili doti dei CRT consigliano ancora oggi l’uso di questa tecnologia, soprattutto per chi si occupa di grafica. In tema di risoluzione, poi, la flessibilità offerta dagli schermi a tubo catodico è già vincente: con i monitor a cristalli liquidi le prestazioni ottimali si hanno solo impostando la risoluzione nativa, il che delle volte può anche rivelarsi un problema.

Caratteristiche per acquisto di un monitor TV

I monitor a cristalli liquidi una vittima l’hanno già fatta:
i CRT da 17 pollici. Questi dispositivi, dopo essere stati per quasi un decennio il “taglio” di monitor più venduto, sono improvvisamente scomparsi. Gli ultimi in circolazione, infatti, non sono destinati ai mercati europeo e nordamericano e se sì, in quei pochi casi si tratta quasi sempre di installazioni industriali o di gare per la fornitura di intere infrastrutture informatiche.

Nei listini per il pubblico, invece, il 15 pollici è definitivamente scomparso. La causa come sempre è il prezzo, che era ormai sceso a livelli così bassi da divenire antieconomico per i produttori.

A dare il colpo di grazia a questo tipo di schermi è stata probabilmente anche la progressiva riduzione dell’ingombro dei modelli da 17 pollici in su, resa possibile dall’adozione di tecnologie short-neck, ossia basate su un tubo catodico particolarmente corto.

Se i monitor da 17 pollici sono diventati l’entry level dei CRT, i dispositivi da 19 pollici sono certamente quelli che vanno per la maggiore.

Nati più di cinque anni fa, questi schermi si sono affermati soprattutto perché, a fronte di dimensioni decisamente inferiori, offrono un’area di visualizzazione ampia e un costo sensibilmente inferiore a quelli da 21 o 22 pollici.

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