La Tecnologia dal Portatile al Palmare


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Avete mai notato quanto pesino, in realtà, quei computer che vengono comunemente definiti portatili?

A pensarci bene, partecipare a una riunione di lavoro, viaggiare in treno o in aereo, passeggiare per la città tenendo l’equivalente di un paio di bottiglie d’acqua minerale sotto il braccio non è esattamente qualcosa che si può definire comodo.

D’altronde, l’esigenza di continuare a lavorare anche lontani da casa o di navigare in Internet mentre ci si trova fuori dall’ufficio, al giorno d’oggi, si va facendo sempre più pressante: il cosiddetto “portatile” (“laptop” o “notebook” per gli anglofoni) sta diventando il compagno preferito del libero professionista e di tutti coloro che hanno comunque bisogno di efficienza e potenza di calcolo un po’ ovunque.
La sensazione di aver acquistato un PC veramente portatile, crolla comunque inesorabilmente quando si incappa in un collega o in un amico che si è appena regalato un “Tablet”. Grandi anche come un quaderno e, spesso, più leggeri del più piccolo dei telefoni cellulari, questi incredibili oggettini riescono a fare praticamente tutto quello che si può richiedere ai normali modelli “desktop” che troneggiano sulle scrivanie degli uffici.
E, a loro differenza, possono essere infilati nel taschino della giacca, senza procurare fratture all’utente…

Cosa sono i Palmari e Handheld I computer palmari

– definizione che, in realtà, racchiude in sé numerose differenti tipologie che esamineremo più oltre – hanno raccolto l’eredità delle vecchie “agende elettroniche”, dominio incontrastato di Sharp e Casio, a partire dalla seconda metà degli anni ‘80.
Si tratta di una eredità pesante, poiché se è vero che i computer palmari si sono ritrovati la strada spianata dai propri predecessori, ancora oggi subiscono i pregiudizi delle vecchie generazioni di utenti che li credono capaci – come le agende elettroniche dei bei tempi andati – di archiviare semplicemente numeri di telefono e indirizzi.

In realtà, i palmari sono prodotti che non hanno più nulla a che spartire con i vecchi “personal organizer”, dal momento che sono computer veri e propri. Il che significa che sono programmabili, hanno un proprio sistema operativo, possono far girare infinite tipologie di software e, pertanto, possono assolvere a una sterminata quantità di compiti, limitati solo dalla fantasia e dalle effettive esigenze dell’utente.
I “computer palmari”, più spesso definiti PDA (Personal Data Assistant), vengono generalmente distinti in base alla loro struttura fisica – che di per sé ne definisce i possibili utilizzi -, e in base al sistema operativo adottato.

Per quanto riguarda la struttura, nell’universo dei PDA si distinguono due grandi famiglie: i “palmari” veri e propri, e i cosiddetti “handheld”, termine inglese traducibile solamente con una frase del tipo “da tenere in mano”.

I primi hanno dimensioni particolarmente ridotte, poco più grandi di un pacchetto di sigarette e sono realizzati in una forma più o meno rettangolare, appositamente pensata per poter essere impugnati nel palmo della mano (da cui il loro nome).

La faccia superiore del palmare è quasi interamente occupata da uno schermo a cristalli liquidi sensibile al tocco, che rappresenta, ad un tempo, sia l’interfaccia per la visualizzazione che la periferica per l’immissione di comandi e dati: l’utente può infatti usare una piccola “penna stilo” a mo’ di mouse, per cliccare su icone, link e pulsanti, ma anche per inserire testo.

Tutti i palmari, infatti, includono un apposito software per il riconoscimento della grafia a mano libera: l’utente mima la scrittura a mano libera in un’apposita porzione dello schermo e il software riconosce i singoli caratteri, proprio come se fossero stati digitati tramite Leggendo le riviste specializzate, navigando su Internet o andando per negozi, capita spesso di sentire un’infinità di termini di “importazione anglosassone” con le quali si cerca di distinguere le varie tipologie di personal computer portatili.

Un tentativo che, invece, spesso genera soltanto confusione.

Ecco allora, spiegati, gli “oscuri termini della portabilità”, per evitare almeno di comprare ciò che non si desidera…

Cosa sono i Laptop

si definiscono con questo termine i comuni computer portatili. L’etimologia della parola deriva dalla possibilità (peraltro ben poco sfruttata) di utilizzare questi computer stando seduti e appoggiandoli in grembo o sulle ginocchia (“lap”).

Sono caratterizzati da un peso generalmente variabile tra il chilo e mezzo e i quatto o cinque chili per i modelli più ingombranti. Tecnicamente e funzionalmente pressoché identici ai modelli da tavolo (desktop).

Cosa sono i Notebook

costituiscono una sotto categoria dei “laptop”, e sono caratterizzati da dimensioni particolarmente contenute, generalmente non superiori (o di poco superiori) alle dimensioni di un foglio di carta formato A4.

Cosa sono i Sub-notebook

sono computer portatili di dimensioni inferiori a quelli dei notebook, e possono arrivare a misurare la metà di un foglio A4.

Qualsiasi dispositivo utilizzate, bisogna fare attenzione, per evitare che qualche malintenzionato possa rubarvi, può esserti utile qualche consiglio:

Come proteggere il portatile dal furto

 

Come proteggersi da frodi o furti del cellulare o del pc