Gruppi di continuita UPS


La “moda” del multimediale ha creato un mercato di accessori vastissimo. In pratica si cerca di accentrare  all’interno del nostro PC funzioni che tipicamente verrebbero invece svolte da apparecchiature esterne e “dedicate”. Spesso, però, non ci rendiamo conto del fatto di quanto queste periferiche possano essere inutili o, al contrario, di quanto un’oculata scelta di un particolare prodotto possa riuscire a migliorare l’uso quotidiano del nostro PC.

Gli accessori utili per aumentare l’efficienza e la versatilità del PC sono davvero numerosi, ma non bisogna pensare che si riducano soltanto alle periferiche più appariscenti come lettori DVD, impianti audio quadrifonici, e schede video di ultima generazione: un buon alimentatore, una ventola in più e un gruppo di continuità possono preservare il computer e il nostro lavoro dall’usura e dalla malasorte.

E non risparmiate su tappetini per la pulizia, strumenti per la pulizia o dispositivi per aumentare l’ergonomia della vostra stazione: lavorare meglio può vuol dire anche lavorare meno. In questo articolo andiamo alla scoperta di tutte le curiosità e degli accessori che potremmo trovare, in bella mostra, nei negozi di materiale informatico, cercando di scoprire cosa può essere realmente utile e cosa no.

Una riserva di energia: i gruppi di continuità

Uno dei problemi più trascurati al momento dell’acquisto di un nuovo computer è la qualità delle linee elettriche che andranno ad alimentare i nostri nuovi “bolidi”. Infatti, le linee elettriche portano nelle nostre case correnti “sporche”, con cali vistosi di tensione e pericolosi picchi che minano la stabilità e la salute di componenti elettronici Must UPS Powermust 1060 Line Interactive 1000VA/600Wall’avanguardia – come quelli interni a un personal computer – per non parlare di fulmini o di complete interruzioni di alimentazione, dovute magari ai poco pubblicizzati lavori sulle linee da parte dell’azienda fornitrice dell’energia elettrica.

Un tempo i Gruppi di Continuità, chiamati per comodità UPS (dall’acronimo inglese Uninterruptable Power SystemSistema di Alimentazione Continuo), erano estremamente costosi e quindi consigliabili solo a chi non poteva in alcun modo rinunciare a proteggere i propri dati: un ingegnere che avesse perso un progetto frutto di mesi di studio si sarebbe ritrovato in una situazione ben più grave di chi avesse semplicemente dovuto riscrivere un messaggio di posta elettronica alla fidanzata di turno.

Oggi, invece, una periferica di questo tipo è alla portata di tutti: i prezzi variano tra le 70 Euro dei modelli tipicamente “da casa”, atti ad alimentare solamente il PC (non quindi il monitor o altre periferiche), ai modelli professionali che arrivano a costare oltre un milione di lire. La giusta scelta, come sempre d’altronde, sta nel mezzo: un gruppo di continuità in grado di alimentare computer e monitor per il tempo necessario a chiudere le applicazioni e salvare i file aperti, e di eseguire un corretto spegnimento del computer in assenza di alimentazione di rete.

Ogni UPS filtra e “raddrizza” la corrente in entrata, eliminando picchi e cali di tensione che potrebbero, come detto, danneggiare l’alimentatore e le periferiche del PC (soprattutto i dischi fissi). Gli UPS, inoltre, sono dotati di una porta  seriale grazie alla quale è possibile, (tramite software fornito in dotazione), controllare costantemente lo stato della corrente e del gruppo di continuità stesso, attraverso una finestra visualizzata sullo schermo. Il nostro consiglio è quello di scegliere comunque un gruppo di continuità adatto alla configurazione (PC + Monitor) che dovrà alimentare, magari approssimando i requisiti per eccesso, in vista di ulteriori espansioni.

Dal punto di vista della sola protezione dagli sbalzi di corrente, potete anche limitarvi ad acquistare “prese multiple filtrate”, che si trovano facilmente in commercio e sono appositamente studiate per proteggere il computer. Sono abbastanza economiche, ma non possono certamente raggiungere l’efficienza di un moderno gruppo di continuità, oltre a essere, ovviamente inutili quando “manca la luce“.