Programma musicale online simula il mixer di un disc jockey.
I moderni sequencer ci offrono strumenti di lavoro fino a pochi anni fa riservati agli studi professionali per la loro difficoltà di utilizzazione e il loro prezzo proibitivo. Sempre più spesso ci capita di avere a che fare con “banchi di missaggio” (mixer) virtuali ma potenti e completi, con i quali è possibile apportare cambiamenti estremi alle tracce audio. Ci vengono offerti trattamenti basilari quali l’equalizzazione e il controllo di dinamica ed effetti più “esoterici” quali i riverberi e gli echi.
Vediamo un canale tipico di un “mixer virtuale” partendo dal basso, troviamo il cursore di canale con cui controllare il volume della traccia, subito sopra il controllo di panorama (in inglese panpot) per posizionare il segnale audio nel campo stereo (da sinistra a destra), le assegnazioni relative all’ingresso in registrazione e all’uscita su cui viene indirizzata la traccia in questione.
La parte superiore è dedicata all’inserimento di effetti per il trattamento del segnale. Il bello di questi mixer digitali virtuali è che ogni operazione eseguita può essere registrata per poi essere riprodotta esattamente nella stessa maniera ad ogni riascolto; ciò fa si che anche i neofiti possano dedicarsi liberamente alla sperimentazione, alla ricerca del risultato desiderato: potremo, per esempio, fare in modo che il controllo di panorama si muova in maniera continua, così che la nostra traccia si sposti ininterrottamente da destra a sinistra e viceversa.
I sequencer più avanzati offrono anche una caratteristica chiamata “bounce”: grazie a questa funzione possiamo trasferire sul disco fisso il nostro missaggio, completo di tutti i movimenti programmati, in un formato che può essere gestito direttamente dai programmi per masterizzare i CD Audio, un file stereo con frequenza di campionamento pari a 44.1 KHz. Da qui alla scrittura su CD il passo è quanto mai breve e privo di ostacoli.
Ma è sempre questione di creatività
Il mondo della musica è sempre più influenzato dai computer e le possibilità offerte dai programmi attuali sono, come abbiamo visto, molte e complete; forse l’ostacolo più grosso lo troviamo nella terminologia usata che non sempre è intuitiva per il neofita o per il puro musicista amatoriale, ma bisogna tenere in considerazione che ci vengono offerti strumenti che fino a poco tempo fa erano di stretta competenza degli ingegneri del suono. Come al solito, si deve fare affidamento sulla pazienza, la passione e magari un amico più esperto di noi, ma possiamo essere sicuri che se abbiamo una canzone di successo in testa è solo questione di tempo il poterla realizzare completamente da soli sul nostro PC!
Torneremo presto sull’argomento con tante indicazioni e consigli pratici per produrre musica di qualità con il solo ausilio di un personal computer e un buon sequencer.
Sintetizzatori, Campionatori:
Sono tutti strumenti elettronici che possono essere gestiti in maniera remota (indirettamente e a distanza) via MIDI; generano suoni del tutto assimilabili a quelli degli strumenti tradizionali. I sintetizzatori, in particolare, cercano di creare le sonorità originali partendo da forme d’onda relativamente semplici o da modelli matematici, mentre i campionatori sono strumenti che riproducono frammenti sonori precedentemente registrati: in quest’ultimo caso la somiglianza con l’originale può ingannare a volte anche gli orecchi più esperti, ma sono, generalmente, meno “espressivi” dei sintetizzatori (la distinzione si sta facendo sempre più sfumata, visto che esistono sintetizzatori che si basano su suoni campionati, e campionatori che dispongono di avanzate funzioni di sintesi sonora).