Differenza di articoli scritti per il web e per la carta stampata
Esiste una fondamentale differenza tra testi scritti per il web e per la carta stampata. Il modus operandi dei lettori Internet è, infatti, radicalmente diverso. Vuoi perché leggere a video è sicuramente meno agevole e comodo, vuoi perché la radicata idea del costo della connessione, anche in presenza di collegamenti ADSL e fibra, continua a mettere fretta.
Su Internet le pagine vengono esplorate e scrollate, non lette per intero.
E’ quindi molto importante che i testi siano comprensibili a colpo d’occhio. L’impostazione dei testi deve quindi seguire delle regole precise con titoli e sottotitoli bene in evidenza, sommari ed elenchi in grado di conferire chiarezza al testo. Diventa allora molto importante, per il web, il dono della sintesi.
Evitate quanto più possibile periodi complessi che richiedono tempo per essere compresi. Privilegiate, invece, periodi brevi e una certa semplificazione nell’ esposizione dei concetti. I “guru” dell’usabilità suggeriscono di iniziare subito dalle conclusioni esposte in un paragrafo di apertura per dilungarsi in eventuali approfondimenti nel testo a seguire. E’ una pratica conosciuta dagli addetti ai lavori come “piramide invertita”.
Ma come si comporta un utente di fronte a una pagina web ricca di testo?
La sua attenzione si sofferma innanzitutto sui titoli degli articoli, sui titoli dei paragrafi, sui sommari, sulle parole chiave in grado di fornire un primo livello di informazione. Solo successivamente l’utente può decide di proseguire nella lettura. Diventa allora molto importante la formattazione del titolo che deve essere breve ma di grandi dimensioni in modo da essere subito ben visibile.
Come già avviene per altri media, anche un sommario o breve riassunto di qualche riga che segue il titolo può aggiungere dettagli utili per l’utente fornendo una panoramica sul contenuto del testo. Consigliata la suddivisione del testo in più paragrafi preceduti, anche in questo caso, da titoli esplicativi evidenziati rispetto al corpo del testo. Si tratta di una scelta che agevola notevolmente la lettura perché un utente sul web è sempre di corsa e ha fretta di capire al volo ciò che gli interessa senza eccessive difficoltà. Anche la dimensione dei caratteri e la scelta dei font gioca un ruolo di primo piano.
Si tratta di impostazioni che dipendono ovviamente dalla risoluzione del monitor ma la dimensione ottimale del carattere non dovrebbe superare i 12 punti e non scendere al di sotto dei 10.
Una lettura agevolata che si traduce anche in un uso sapiente delle parole chiave, una tecnica adottata anche da molte riviste cartacee, che guidano l’utente attraverso il testo. Keyword, quindi, evidenziate in grassetto o tramite un colore che spicchi all’ interno del testo. Si tratta di una sorta di lettura guidata che propone al lettore i punti più interessanti del testo. Attenzione, però, a non confondere gli utenti sottolineando parole che non sono dei collegamenti perché non tutti hanno l’esperienza per riconoscerli a colpo d’occhio.
Un altro errore da evitare sono i link “clicca qui” inseriti nel testo a interrompere il periodo. Meglio, in questo caso, propendere per un collegamento su una parola chiave per evitare che il visitatore sia obbligato a leggere l’intero paragrafo per capire dove punta il collegamento da “cliccare”.
Attenzione: se leggere sul web è già di per sé più complicato, diventa ancora più difficoltoso in presenza di quello che tra gli addetti ai lavori viene chiamato “marquee”, ossia il testo scorrevole. Le variabili che entrano in gioco sono diverse: la lunghezza del testo, la velocità di scorrimento, colori e font inadeguati. Se una pagina è ben progettata e disegnata, in definitiva, c’è spazio per tutto!
Scelta del Font
La scelta dei font non va fatta a caso: scegliere caratteri con o senza grazie dipende anche dall’ uso all’ interno della pagina
Un monitor non è una rivista. Non solo leggere testo su uno schermo è più faticoso ma ad aggravare la situazione intervengono una minore risoluzione rispetto alla carta e l’emissione luminosa dei fosfori che affatica gli gli occhi.
Tutte queste limitazioni hanno portato alla nascita di font speciali per il web: nel 1994 fa la sua comparsa il Verdana seguito dal Georgia. Si tratta di caratteri forniti insieme a Internet Explorer di Microsoft ma che appartengono a due diverse categorie: con grazie (il Georgia) e senza grazie (il Verdana). Il font con grazie più conosciuto è il Times insieme al Georgia, riconoscibile da delle piccole appendici ascendenti o discendenti con cui terminano le singoli caratteri.
I font senza grazie sono invece più “essenziali”, molto più lineari come l’Arial e il Verdana.
La scelta di usare l’uno o l’altro font dipende dal gusto personale di chi realizza un sito ma gli esperti operano una differenza: i caratteri con grazie, più leggibili e chiari, sarebbero più indicati per testi lunghi e con dimensione ridotta dei caratteri mentre i font senza grazie per titoli di dimensioni più grandi poiché offrono un maggiore contrasto visivo.