Web Radio strumenti utili


Andiamo ora alla scoperta dei software indispensabili per poter ascoltare ma, soprattutto, per mettere online una propria “stazione” radio.

La spesa complessiva rimane ben al di sotto dei 100 euro annui, confermandosi quindi un hobby sufficientemente economico.

Tra i principali software vogliamo evidenziare innanzitutto RealPlayer, programma sviluppato da Real Networks, disponibile in due versioni: Basic e Plus. La prima è completamente gratuita e consente di ascoltare e vedere file di tipo RealMedia.

Tra l’altro se decidete di acquistare la versione Plus, potrete non solo eseguire 50 tipi diversi di file tra cui anche l’MPEG-4 e la visione di film in DVD, ma anche masterizzare i vostri brani preferiti e, se volete dilettarvi nella difficile arte di intrattenimento radiofonico, mixare i file audio come un provetto deejay “digitale”.radio streaming gratis

Per creare file audio da ascoltare basterà dotarsi del Real Producer o Helix Producer. Anche questo software viene distribuito nelle versioni Basic e Plus.

La differenza consta nel numero di destinatari per cui vengono prodotti i contenuti audio e video. In sostanza con il Basic potete creare file che possono essere ascoltati in contemporanea da un numero limitato di utenti, mentre con la versione a pagamento il numero degli ascoltatori è pressoché illimitato: il tetto massimo, con questa versione, dipende dalla capacità del server destinato alla trasmissione dello streaming.

Se volete sintonizzarvi sui contenuti audio e video di Real, dovete cercare la guida presente sul sito Real.com .

Un altro database davvero “gigantesco” di streaming audio e video è quello messo a disposizione su WindowsMedia (www.windowsmedia.com), che si sta diffondendo soprattutto per la sua versatilità nel campo del download musicale protetto da diritto d’autore.

Per trovare tutto quello che serve, indirizzate il vostro browser sul sito italiano windows media. Qui potete scaricate gratuitamente sia il player sia il codificatore. Quest’ultimo strumento vi permette di ottenere un’ottima qualità audio e video pur riuscendo a comprimere notevolmente i file originari (con un fattore di compressione anche superiore a quello degli MP3).

Per “lanciare” la vostra radio, basta registrare un file in formato WAVE, (vi occorrerà naturalmente per la registrazione un programma di editing audio e/o di registrazione audio) trasformarlo con il codificatore in WMA e inserirlo con un collegamento su una pagina Web. Il numero degli utenti che potranno accedere in contemporanea all’ascolto di questo file dipende poi dalla banda a disposizione nel vostro sito.

Nel mondo Mac, ma non solo, domina da sempre Apple QuickTime. I

l programma è infatti installato su oltre 100 milioni di PC in tutto il mondo. Questo software punta tutto sul sistema MPEG-4, l’evoluzione dell’MP3, in pratica file ancora più ridotti nelle dimensioni ma con una qualità superiore. Le grandi novità riguardano soprattutto il video, dove il vantaggio risiede che i contenuti creati con QuickTime possono essere letti da tutti i player MPEG-4; sul sito sono distribuiti gratuitamente i programmi per la creazione dei file.

Il QuickTime Streaming Server nasce per il sistema operativo Mac OS X, ma è disponibile anche la versione open source Darwin Streaming Server, oltre a quelle standard per tutti gli altri sistemi operativi.

Utilizzando poi i player come iTunes (www.apple.com/itunes) e WinAmp (www.winamp.com), si possono creare delle playlist di file MP3 e “trasmetterle” direttamente dal proprio PC.

Chiaramente se su una traccia musicale registrate una parte vocale, potete creare un vero e proprio “effetto radio” da mandare in automatico. Questo è un trucchetto che vale per tutti i sistemi. Prima di procedere, però, un avvertimento: recenti sentenze hanno equiparato la normativa vigente per le radio “tradizionali” a quelle on-line.

In Italia chi apre una radio sul Web con trasmissioni regolari, dovrà informarsi presso la SIAE, per mettersi in regola con i diritti sulla musica trasmessa.

I costi sono abbastanza contenuti e variano molto dal tipo di radio (amatoriale o professionale) e dalla durata delle trasmissioni. In ogni caso, anche se i costi sono inferiori al broadcasting tradizionale, queste normative hanno costretto alla chiusura molte emittenti che trasmettevano senza scopo di lucro.

Il consiglio è comunque di non scoraggiarsi, ma di informarsi presso qualche emittente più importante; le norme sul Web sono in costante aggiornamento e magari potrebbero riservarci qualche sorpresa positiva. A tutto quello che abbiamo scritto, va aggiunta la precisazione che finora si è parlato della creazione di file audio da inserire su una pagina Web: ovvero quello che viene definito come servizio “on-demand”, cioè su richiesta.

Questo sistema non crea una radio vera e propria, perché la programmazione non è in diretta. Se invece volete collegare piatto, microfono e mixer a una sorgente in uscita che “trasmetta” in tempo reale, dovete configurare il vostro server in modo tale che “passi” la trasmissione in simultanea a tutti i computer collegati. Questa è un’operazione più complessa, che per le vere stazioni on-line, richiede notevoli investimenti.

C’è però il modo di partire subito con una piccola Webradio a costo quasi zero…

Trasmissioni radio via Web