Republic The Revolution gioco Strategico Gestionale


Republic The Revolution

Dopo alcuni anni di attesa dalle promesse di Demis Hassabis, genio programmatore una volta della Bullfrog, e continue sollecitazioni sull’imminente uscita, ecco finalmente il tanto atteso gioco gestionale politico. Republic The Revolution apre forse un nuovo capitolo nel mondo dei videogiochi, quantomeno a livello concettuale.

L’idea di fondo si basa sulla possibilità di agire su un’intelligenza artificiale e modificarne via via diversi aspetti con le proprie scelte e necessità.

Lo scenario si sviluppa all’interno di un intero stato virtuale abitato da un milione di abitanti, ognuno dei quali, almeno sulla carta, con un proprio io decisionale, sul quale far leva per creare una nuova fazione politica e farla prevalere sulle altre; in quale modo deve deciderlo il giocatore.

L’ambientazione del gioco ci proietta in un fantomatico paese chiamato Novistrana, con tutte le caratteristiche di una piccola repubblica ex sovietica, nel quale al momento del crollo del potere centrale si è creato un vuoto politico e amministrativo, riempito in modo violento con un golpe da un sinistro personaggio chiamato Karasov, che con esercito e polizia ha instaurato un regime poliziesco e illiberale che ricorda molto nazismo e fascismo, sia per i simboli adottati, sia per le leggi che promulga.

Il nostro alter ego virtuale ha vissuto sulla sua pelle la violenza e ha visto i suoi genitori arrestati e uccisi dalle guardie di Karasov.

Dal quel momento non ha pensato che alla vendetta e al rovesciamento del regime e adesso tutto è pronto, bisogna solo decidere come. L’incipit del gioco prevede una serie di domande che servono a stabilire le linee di principio della propria organizzazione, per esempio come si affronta un avversario politico, lo si uccide o ci si parla? Oppure che cosa si è disposti a fare per raggiungere un obiettivo, corrompere e farsi corrompere o agire alla luce del sole? E cosi via per una decina di risposte che devono marcare la propria idea della politica.
Gioco di strategia politica
La speranza  è che la stessa cosa non accada ai leader politici veri.

Una volta stabilito il proprio avatar, visto che si può parlare anche di un gioco di ruolo tridimensionale, bisogna cominciare a diffondere le proprie idee, cercare adesioni nel popolo, organizzare una squadra di fedelissimi e fare leva su tutto ciò che si vuole per scacciare Karasov dal Paese e prendere il potere.
Tutte le vicende si svolgono all’interno dei quartieri di una città tridimensionale con visuale libera a 360°, ricostruita con grande maestria.

Possiamo dire che il motore 3D che muove il gioco sia davvero ben concepito e offra un ottimo spettacolo per i giocatori; la città è pulsante di vita, le macchine la attraversano, la gente si muove nelle proprie faccende quotidiane e c’è la possibilità di seguire con la telecamera ognuno degli abitanti.

I giorni si alternano alle notti, il tempo cambia e le luci con lui e la definizione dei modelli poligonali è di alto livello, ma tutto ciò non è integrato con la gestione del gioco, ovvero tutta questa potenza grafica è per lo più un bel contorno.
La gestione del gioco non è per niente semplice a un primo approccio, visti i numerosissimi parametri di cui tenere conto, dalle azioni di massa e di propaganda, alla gestione dell’apparato finanziario dell’organizzazione, alle relazioni personali da tenere continuamente sotto controllo, il tutto condito come in un classico del ruolo da una miriade di icone e finestre.

Anche se la realtà non corrisponde esattamente alle promesse fatte dagli sviluppatori, l’IA dei personaggi non è poi così complessa e modificabile, alcuni aspetti di Republic The Revolution sono assolutamente apprezzabili, a partire dalla difficoltà di gestire le diverse personalità dei personaggi che ci circondano.

Di fondo comunque i tre parametri sostanziali del gioco sono quello “politico”, quello “finanziario” e quello “miliziano”, quest’ultimo si riferisce sostanzialmente all’uso della violenza.

“II gioco è ambientato nell’immaginaria Repubblica di Novistrana, ex repubblica sovietica, dopo qualche anno dalla dissoluzione dell’URSS.

Il protagonista, alla guida di un partito di propria creazione, dovrà reclutare compagni di lotta, stringere alleanze e affrontare una gran quantità di rivali per prendere il potere e spodestare il presidente-dittatore che governa il proprio Paese. “