Internet banking


Il tempo in cui la parola “banca” faceva rima con montagne di carta, penna e inchiostro è davvero lontano.

Tutti gli istituti di credito hanno impostato le proprie attività su sistemi informatici e tecnologici, per velocizzare le operazioni e ridurre i costi.

Con l’arrivo di Internet, questo processo ha fatto un ulteriore passo in avanti e adesso gestire i propri risparmi rimanendo

Banche On-LineBanche On-Line Crisi Economica

Banche On-Line

comodamente seduti sulla poltrona di casa non è più una chimera. L’era dell’home banking è quindi iniziata…

In questo settore si è passati dalla possibilità di connettersi solo per accedere a una serie di informazioni, (home banking, appunto), alla concreta opportunità di effettuare operazioni di diverso genere, (solitamente indicate con il termine Internet banking).

Eccoci quindi già giunti a una seconda fase dell’evoluzione telematica nel rapporto bancacliente: da casa, con il proprio computer, si può prendere visione dei propri risparmi ma anche dare disposizioni all’istituto di credito per le operazioni da eseguire. E il vantaggio non è soltanto quello di una maggiore autonomia, ma soprattutto, quello di una maggiore remunerazione e, come vedremo, di una spiccata diminuzione delle spese, (con l’eccezione, naturalmente, delle spese telefoniche per la connessione a Internet).

Interesse ma anche balzi e balzelli?

Se dunque l’idea di gestire in prima persona i vostri risparmi vi attira, non vi resta che collegarvi alla Rete e prendere visione delle diverse soluzioni offerte dalle banche. In questo livello occorre subito fare la prima precisazione: distinguere tra i conti correnti creati appositamente per essere gestiti online e quelli tradizionali eventualmente controllabili da casa tramite l’attivazione del servizio di home banking.

Ci occuperemo dei primi, che offrono in genere condizioni migliori, perché ideati tenendo conto delle minori spese che gravano sugli istituti di credito, (nella tabella vengono illustrate le principali caratteristiche di alcuni conti di questo tipo). Tra le variabili da prendere in considerazione, per la scelta, rientra sicuramente, in primis, il tasso di interesse applicato alla somma versata.

Dalle offerte prese in considerazione, i tassi di interesse oscillano tra il 3% di Banca Sella e il 5% Fineco.

Nel complesso si tratta di quote molto remunerative se raffrontate alle percentuali dei conti correnti tradizionali, (che arrivano al massimo a uno striminzito 2%). Un dato importante, certo, ma non basterebbe per giustificarne la scelta. Uno o due punti percentuale in più possono anche non essere così determinanti se poi gravano sul conto una serie di costi più o meno fissi.

Prima dell’home banking

si era abituati a prendere in considerazione il canone, una sorta di imposta fissa che viene applicata solo per l’apertura del conto presso un istituto di credito, così da coprire le spese di ordinaria amministrazione dello stesso. Con l’home banking questa preoccupazione non c’è più: il canone è abolito. Anche l’invio dell’estratto conto, che può diventare una voce in uscita di una certa consistenza, soprattutto se ciò avviene mensilmente, è una preoccupazione in meno.

Con il conto on-line questo problema non c’è più: l’estratto conto ha costo zero. Entrano però in gioco con l’home banking i costi relativi al bancomat ed eventualmente alla carta di credito, che, con i conti tradizionali, sono sempre presenti.

Il conto, infatti, sarà anche “virtuale”, ma certamente vi occorrerà una qualche forma di accesso al vostro “gruzzoletto.

In questo caso la scelta più seguita dagli operatori è quella di fissare un tot di operazioni gratuite, superate le quali si paga una piccola commissione.

Nella scelta del conto corrente ideale, poi, si era abituati a prendere in considerazione gli eventuali costi legati a operazioni che può capitare di compiere con maggiore o minore frequenza. Ed ecco che qui entravano in gioco il bancomat e le spese di prelievo tramite sportello automatico della propria banca o di altri istituti di credito.

In genere, con un conto “tradizionale” si preleva gratuitamente solo dagli sportelli della propria banca, mentre negli altri casi si paga una commissione di circa 1 €uro.

In tal caso, arrivano anche a 2.50 €uro per singola operazione ed è facile capire che, se compiuta con una certa frequenza, comporta dei costi aggiuntivi non indifferenti.
Con i conti on-line l’operazione è gratuita, solo Banca Sella applica una commissione inferiore. Indipendentemente dal tipo di conto, se spendete più di quanto avete risparmiato, entra in gioco il tasso di interesse debitore, ovvero la percentuale di soldi in più che va restituita alla banca oltre alla somma presa in prestito, calcolata su un determinato indice.

La scelta degli istituti presi in considerazione punta sul Prime Rate Abi, (cioè la scelta del tasso di interesse debitore più basso applicato nel mercato), e sui tassi indicizzati all’Euribor. Spesso il tasso di interesse debitore va a braccetto con la commissione di massimo scoperto, un ulteriore “balzello” calcolato sulla base del massimo debito accumulato nei tre mesi precedenti, come il più 0,13% di Banca 121, e il più 0,25% nel caso di Banca Sella e OnBanca.

Fai da te: Internet banking

Comunque, pure offrendo tutta una serie di vantaggi grazie a un approccio “fai da te”, non elimina del tutto il rapporto fisico con la banca, ancora necessario nel caso in cui si voglia, per esempio, versare soldi sul conto o prelevare somme che vanno oltre il limite concesso dal bancomat.

In questi casi ci si deve sempre recare presso gli sportelli della banca o in quelli di un istituto di credito per effettuare l’operazione. Ecco, quindi, che di nuovo occorre tenere in considerazione la diffusione delle filiali sul territorio, soprattutto se si devono effettuare operazioni che ancora richiedono il rapporto personale tra il cliente e l’impiegato.

In base alle proprie caratteristiche, dunque, ognuno deve valutare il conto che più soddisfa le proprie esigenze. Inoltre, per chi opera frequentemente in Borsa, sono stati creati dei conti correnti specifici (di trading on-line), ma negli altri casi si possono benissimo gestire i propri risparmi già con dei prodotti meno impegnativi.

La nuova frontiera suggerisce nuovi servizi

Per conquistare nuovi clienti, ma anche per avvicinare i meno curiosi al mondo dell’Internet banking, gli istituti di credito hanno arricchito i propri siti o le proprie offerte con iniziative curiose ma anche utili e vantaggiose per gli utenti.

Nel sito di Banca Mediolanum, per esempio, c’è una pagina dedicata al calcolo dei propri risparmi. Ovvero, scoprire in sole quattro mosse quanto si riesce ad accumulare in un determinato periodo di tempo. Il sistema è molto semplice: nella prima casella si inserisce l’importo dei risparmi al momento attuale, (ipotizziamo 30 milioni), nella seconda casella il tasso di interesse garantito dal proprio conto corrente (3%), nella terza casella l’ammontare del risparmio mensile medio (1 milione), nella quarta si indica il periodo su cui si vuole effettuare il calcolo (3 anni).

In pochi istanti viene visualizzata nella propria casella l’importo finale, in questo caso 69.379.440. Così in modo semplice, ma efficace, si può valutare la validità del proprio piano di risparmio.

Banca Sella, invece, ha riempito una sezione del suo sito di consigli su come risparmiare, investire e consolidare. Una piccola guida on-line che aiuta anche i meno esperti a orientarsi nel complicato mondo della finanza, con la possibilità di ottenere anche un’analisi personalizzata basata sulle proprie caratteristiche ed esigenze e quindi poter scegliere nel modo più adeguato.

E per rimanere sempre aggiornati, c’è un servizio di newsletter che arriva direttamente nella casella di posta elettronica personale. Inoltre, chi apre un conto con ONBanca entro la fine dell’anno ed effettua un minimo di operazioni, gode di uno sconto.

Controllare estratto conto della carta di credito per evitare sorprese

 

Vantaggi e Svantaggi del Home banking