Guida al fotoritocco con PaintShop Pro


Guida al fotoritocco con Paint Shop Pro

Qual’è formato dell’immagine migliore per effettuate il Fotoritocco ?

Quando si parla di elaborazione digitale delle immagini, esistono svariati formati, tra cui per esempio TIF, JPEG, GIF, PCX o BMP. Ogni tipo di file ha i suoi punti di forza e le sue debolezze. Per questa ragione, il formato giusto dipende sempre dall’utilizzo cui le immagini sono destinate. Su Internet le fotografie sono spesso disponibili in formato JPEG. Si tratta del re dei formati di compressione a perdita di qualità, dal momento che permette una considerevole riduzione delle dimensioni dei file a fronte di una perdita di qualità accettabile.

Avvantaggiato anche dalla possibilità di essere visualizzato all’interno delle pagine dei browser web, il formato JPEG si rivela poco utile se l’obiettivo finale è la massima qualità possibile o la riproduzione a mezzo stampante. Dal momento che ogni salvataggio opera una nuova compressione e relativa perdita di qualità, questo formato è tanto meno adatto a essere utilizzato come formato di lavoro, ossia per salvare le varie fasi di un progetto di ritocco.

Al massimo può essere utilizzato per l’archiviazione conclusiva, come backup. In ambito pc, un formato altrettanto conosciuto come il JPEG è senza dubbio il Tagged Image File Format, meglio noto come TIF. Si tratta di un formato la cui caratteristica non è certo il risparmio di spazio su disco, dal momento che non opera alcuna compressione e salva i pixel senza apportarvi alcuna modifica.

come effettuare un fotoritocco

Con in file TIF, dunque, il rischio di perdere qualità non esiste. Per questo motivo, l’utilizzo di questo formato è indicato per i file in corso di modifica, per la gestione di immagini di qualità fotografica e in ogni occasione in cui sia necessario ottenere la migliore qualità dell’immagine possibile. Per evitare di dover gestire file troppo ingombranti e per questo impegnativi per le risorse del pc, il formato TIF offre la possibilità di contenere in parte le dimensioni dei file attraverso una compressione senza perdita di qualità, chiamata LZW. Il risparmio è pari a circa il 30 per cento di spazio su disco.

Un discorso a parte lo meritano poi i formati proprietari delle diverse applicazioni di fotoritocco.

Si tratta infatti di tipi di file che oltre a garantire la massima qualità possibile, di norma, permettono di mantenere anche alcune delle funzioni specifiche del programma.

I file PSP di Paint Shop Pro, per esempio, salvano tutte le particolarità dei progetti in modo preciso, dando quindi la possibilità di rielaborare l’immagine anche in un secondo tempo. Così, se si desidera creare montaggi fotografici formati da più immagini o utilizzare i livelli di regolazione per correggere il contrasto, anche dopo aver salvato una prima volta il file originale, è bene selezionare questo formato e impedire così che i livelli del montaggio si combinino, per esempio, con lo sfondo.

I file PSP, infine, offrono anche essi una opzione di compressione senza perdita di qualità e simile a quella del formato TIF. In questo caso il nome è LZ77.

L’ultima ma non per questo meno importante segnalazione, se la guadagna di diritto il formato proprietario del programma di fotoritocco più diffuso al mondo ossia Photoshop.

I file PSD, infatti, sono divenuti così importanti da essere supportati anche dai concorrenti del programma Adobe; il PDF risulta così il file di interscambio “ufficioso” del mondo del fotoritocco.

Anteprima

La stragrande maggioranza delle finestre relative ai comandi e alle funzioni di PaintShop Pro in tema di effetti e filtri offre la medesima struttura di anteprima. Si tratta di una funzione molto utile ed è per questo che prima ancora di vedere come gestire al meglio le immagini digitali è importante familiarizzare un poco con gli elementi di anteprima. Innanzitutto le due finestre poste sempre nella parte alta dell’interfaccia, quella sinistra per l’originale e quella destra per l’anteprima. Racchiusa nello spazio compreso tra questi due primi elementi si trova poi una serie di pulsanti decisamente utili. Oltre a quella che permette di aumentare o diminuire il livello di ingrandimento delle finestre, vi sono infatti la funzione per la navigazione rapida, che permette di visualizzare una miniatura dell’originale e spostare rapidamente il cursore sull’area da ingrandire in anteprima, e quella che consente di applicare a titolo di prova le modifiche sul file originale. Questa funzione può anche essere resa automatica facendo clic con il mouse sull’icona a forma di freccia posta a sinistra del pulsante PROVA (che ha per simbolo un occhio). In questo caso, però, tenete presente che se si lavora con file di grandi dimensioni l’applicazione temporanea dell’anteprima di un effetto può comportare carichi di lavoro molto elevati per il pc. Se anche una funzione di anteprima tanto sofisticata non vi ha impedito di apportare modifiche per così dire peggiorative, non c’è da preoccuparsi.
Paint Shop Pro offre una doppia rete il salvataggio: la funzione ANNULLA è accessibile sia all’interno di ciascuna finestra di funzione/effetto, sia nel menu MODIFICA.

Immagini senza errori

Per prima cosa bisogna imparare come fare per rimuovere tutte le imperfezioni dell’immagine su cui si intende intervenire. Specie se si tratta di fotografie provenienti da scanner, la superficie dell’immagine potrebbe risultare parzialmente compromessa

dalla presenza di impurità come polveri o peli, presenti sulla superficie di scansione o sulla stampa. L’immagine di prova inclusa nel SERVICE DISC ne è la riprova.

Si tratta infatti di una scansione da diapositiva e guarda caso sono presenti numerosi segni di polveri o impurità. Per rimuoverle i programmi di photo editing offrono numerose possibilità. Oltre alle tecniche base illustrate anche all’interno del COME FARE FOTORITOCCO si possono usare anche strumenti studiati appositamente a questo scopo come la unzione CLONAZIONE di Paint Shop Pro. Aprite il file PROVA.TIF e createne una copia premendo contemporaneamente il tasto MAIUSCOLE e il tasto D.

Ora visualizzate l’immagine con le sue dimensioni reali (VISUALIZZA/VISUALIZZAZIONE NORMALE) e cercate le imperfezioni presenti nell’immagine. Ogni volta che ne individuate una, per esempio il pelo posto in corrispondenza della fronte della persona ritratta, selezionate dalla barra degli strumenti posta alla sinistra dell’interfaccia lo strumento ZOOM e ingrandite al massimo l’area con l’imperfezione da rimuovere.

A questo punto, cambiate nuovamente strumento e scegliete la funzione CLONAZIONE (la cui icona è un doppio pennello). Nella finestra OPZIONI STRUMENTI impostate correttamente le dimensioni del pennello, usando come parametro quelle del difetto da correggere con un rapporto uno a uno. In poche parole le dimensioni del cursore dovranno essere grandi quanto i pixel da modificare. Per fare sì che il profilo del pennello sia visibile, però, accertatevi che nella finestra OPZIONI STRUMENTI CLONAZIONE, alla scheda OPZIONI CURSORE E TAVOLETTA, sia stata spuntata la voce MOSTRA PROFILI PUNTE. Nella scheda CLONAZIONE, infine, sinceratevi di aver impostato su 0 la DUREZZA (così da garantirvi un bordo morbido che attenua l’effetto del ritocco all’esterno dell’area corretta).

Il funzionamento del pennello è semplicissimo:

– con il tasto destro del mouse si selezionano i pixel “sorgente”, mentre con quello sinistro si possono applicare sul luogo di destinazione.

Va da sé che per ottenere i risultati migliori sia indispensabile scegliere correttamente i pixel sorgenti, che possibilmente devono provenire dalle aree attigue a quelle da correggere. Nel caso dell’esempio, per rimuovere il pelo dall’immagine si dovrà dunque procedere con pazienza, facendo clic con il tasto destro del mouse in corrispondenza dei pixel adiacenti all’imperfezione, per poi spostarsi su di essa e fare clic sul pulsante sinistro, così da coprire i pixel “sbagliati”.
Dal momento che si è scelto di usare un pennello morbido, per ottenere i risultati migliori potrebbe essere necessario ripetere questa sequenza di operazioni più volte sulla stessa area. Ma la fatica viene ben ripagata e i piccoli difetti, come d’incanto, scompaiono per sempre.

“Formati,TIF, JPEG, GIF, PCX o BMP. Ogni tipo di file ha i suoi punti di forza e le sue debolezze.”